...Caterina...

Io voglio vivere in un Paese libero!


Non ci sconvolgono più le notizie di arresti, indagini, processi. Soprattutto dopo l'attentato alla Procura generale di Reggio Calabria del 3 gennaio 2010, i media dedicano sempre più spazio e attenzione alla 'ndrangheta e a quello che essa rappresenta per la Calabria e per l'Italia.L'omicidio Fortugno, la strage di Duisburg. Se ne continua a parlare, ma sento, forse è una mia impressione, con meno impeto e convinzione. “I ragazzi di Locri”, qualcuno se li ricorda? si, mi piace provocare! ma intanto la 'ndrangheta reggina continua ad accumulare immense ricchezze, è riuscita ad espandersi in molte parti del mondo a cominciare dalla Lombardia e da altre regioni del Nord Italia, intrattiene a quanto si dice un ruolo di interlocutore privilegiato con narcotrafficanti sudamericani, in poche parole si espande!!!Giorni fa, ironicamente, un amico commentava sulla mia bacheca, dicendo che il dialetto calabrese ormai è conosciuto ovunque, perché l’ha esportato la ‘nrangheta.Ci ridiamo su, forse per non piangere e intanto, fortunatamente, la Procura continua il suo lavoro.Gli arresti dell’estate scorsa, se ben ricordo più di 300, frutto della collaborazione delle Procure di Milano e Reggio Calabria. Gli ultimi, quelli recentissimi di questi giorni… e noi, ci stupiamo, ci offendiamo quasi, quando ci definiscono un popolo di omertosi, ’ndranghitisti. Ma, lo sanno tutti, lo sappiamo, che in molti casi ( fortunatamente non sempre) i voti, durante le varie elezioni sono controllati dalle cosche. I più attenti sanno anche individuare i candidati di fiducia di certa gente.Se ne parla fino alla nausea, ma sottovoce per non farsi notare, si dice, si vocifera che l’economia della nostra regione è in mano loro.E poi, si continua a replicare che la Calabria non è solo ‘ndrangheta, che la nostra è una terra di grande cultura, ecc.Vero, anzi verissimo ma cosa facciamo di pratico, tangibile, per far emergere , esportare insieme ai nostri bellissimi dialetti, anche un’immagine di laboriosità, legalità, cultura?E’ necessaria la reazione di tutti, un risveglio delle coscienze, trasversale che coinvolga la società. Capire che, questo cancro, come è stato definito, mina la nostra economia, la democrazia, la vita di ognuno di noi.Non si tratta di una questione d’immagine, poco m’importa cosa ne pensano i leghisti, o se all’estero associno il nostro Paese alla mafia oltre che la pizza.Io voglio vivere in un Paese libero.