...Caterina...

Selfie


E fu così che tra una bega e l’altra, pur avendo cose di maggiore importanza cui pensare, non puoi fare a meno di domandarti, come mai non hai mai ceduto alla tentazione di lasciarti andare a un selfie. Sarà che alla tua età, la “duck face” o “kissy face”, che dir si voglia, potrebbe farti apparire più scema di quanto sei, sarà che a causa dell’artrosi non riesci a trovare la prospettiva giusta, ...ma il selfie no, non è nelle tue corde! Poi, pensi che potresti fartelo uno, alla maniera di Van Gogh, dopo tutto anche un genio come lui, non ha resistito e più di una volta si è immortalato! Potresti sì, ma se cerchi di capire, apprendi che c’è una sostanziale differenza tra un selfie e un autoritratto. Mentre il primo, non rivendica nessuna intenzione artistica, ricerca, introspezione, approfondimento, conoscenza di sé ecc.. l’autoritratto porta con se questo carico di peculiarità importanti. Vincent cercava di compiere un’indagine su se stesso, dunque? Con grande sforzo ha lasciato ai posteri un: “Questo sono”! Se avesse avuto in dotazione uno smartphone, come sisarebbe comportato? Il selfie, che non è arte, che non ha alcuna intenzione di conservare, non ha memoria, ma la sola pretesa di condividere un istante con centinaia di amici su un social, lo avrebbe conquistato? E’ una domanda sciocca la mia, quasi quanto farsi un selfie, erano altri tempi quelli di Van Gogh, e il nostro è contraddistinto da altri valori. Questa è l’epoca della ricerca di conferma, e più like colleziona un selfie, più ci si sente appagati, pare, ma non è certo! Tuttavia, senza demonizzare, questa simpatica abitudine, nuova, tanto da non poterla ancora chiaramente classificare, mi domando, che fine ha fatto il genio, quel guizzo di follia che intravedo nei “selfie di Van Gogh”, quella luce che mi riporta all’anima dell’autore?