Quell’ottava nota

MAURITS CORNELIUS ESCHER Relatività


cerchiamo di capire un disegno di Escher quale Relatività in cui compaiono immagini manifestatamente impossibili. Si potrebbe pensare che si tenti di reinterpretare il disegno più e più volte fino ad arrivare a un'interpretazione delle varie parti che sia priva di contraddizioni. In realtà non procediamo affatto così. Ci fermiamo divertiti e perplessi a guardare quelle scale che vanno in ogni direzione immaginabile, e quei personaggi che vanno in direzioni incongrue su una stessa scala. Le scale sono “isole di certezza” su cui basiamo la nostra interpretazione di tutto il quadro. Una volta che le abbiamo identificate, tentiamo di estendere la nostra comprensione cercando di riconoscere in che rapporto esse stiano tra di loro. Qui capitano i guai. Ma se tentassimo di tornare sui nostri passi, cioè di rimettere in discussione le “isole di certezza”, avremmo guai di altro tipo. Non c'è modo di tornare indietro e di ritrattare la nostra decisione che si tratta di scale. Non sono pesci, né fruste, né mani; sono proprio scale. […] Lo stesso tipo di analisi potrebbe essere fatto per decine di immagini di Escher che hanno come solido punto di riferimento forme realistiche ben riconoscibili le quali sono poi messe insieme nei modi più strani; e quando l'osservatore percepisce il paradosso al livello più alto è ormai troppo tardi: non può cambiare idea su come interpretare gli oggetti del livello inferiore.”