Quell’ottava nota
Quanto siamo infossati, incubati nei gusci fragili che ci costruiamo intorno.E poi parliamo con noi stessi, interrogandoci sulla ricerca di quell’ottava nota che mai suoniamo per riconciliarci. Quanti affanni, e quanti inutili problemi ci servono ogni giorno per sentirci vivi, per sentirci conformati e appartenenti alla realtà che noi stessi alimentiamo.
SOLO UNA NOTA STONATA
Siamo solo un battito, una strizzata d’occhio, un sorriso, nulla più e nulla meno.
L’unica azione sapiente che un Uomo può compiere nella sua vita è donare il proprio attimo di sorriso, il proprio sguardo di felicità, dettato da cosa?
Dalla consapevolezza! Dalla consapevolezza di non essere nient’altro che un attimo, nient’altro che Anima felice, nient’altro che ciò che siamo.
Siamo Angeli senza ali, siamo tutti insiemi di una stessa vita, e ci affanniamo per dimostrarne il contrario.
Ogni mattina, dopo il segno della croce,
scriverti
è come recitare una preghiera.
Non si può far di peggio,
ma io so fare di meglio.
Ora che non ti vedo,
di buon mattino,
mentre tutti dormono,
prendo la penna, come un ladro prenderebbe
la chiave di un forziere,
e con la penna
rubo la vita che non mi appartiene
e scavo un camminamento
per raggiungere te che, contro ogni legge,
considero mia.
Salvatore Fiume
STANZE PER MUSICA
Stanze per Musica
di George Gordon Byron
Non c'è figlia della Bellezza
D'un incanto simile al tuo;
Come musica sulle acque
La tua voce è dolce per me:
Quando, come se avesse posa
L'oceano ammaliato a quel suono,
Scintillano calme le onde,
Placati i venti sembrano sognare:
E la luna di mezzanotte
Tesse una trama lucente sul mare
Che lieve solleva il suo petto
Come un fanciullo addormentato:
Così l'anima a te s'inchina
Per ascoltare ed adorarti,
Con emozione profonda e soave
Come d'estate l'onda dell'oceano.
Post n°82 pubblicato il 22 Aprile 2011 da Zurlay
Guardo la folla dei fratelli e chiedo di Rabindranath Tagore Buona Pasqua |
Post n°81 pubblicato il 10 Aprile 2011 da Zurlay
Stelle, ditemi perché or non avete la luce delle sere più belle, forse siete irate B BRUNO
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Post n°80 pubblicato il 07 Aprile 2011 da Zurlay
cerchiamo di capire un disegno di Escher quale Relatività in cui compaiono immagini manifestatamente impossibili. Si potrebbe pensare che si tenti di reinterpretare il disegno più e più volte fino ad arrivare a un'interpretazione delle varie parti che sia priva di contraddizioni. In realtà non procediamo affatto così. Ci fermiamo divertiti e perplessi a guardare quelle scale che vanno in ogni direzione immaginabile, e quei personaggi che vanno in direzioni incongrue su una stessa scala. Le scale sono “isole di certezza” su cui basiamo la nostra interpretazione di tutto il quadro. Una volta che le abbiamo identificate, tentiamo di estendere la nostra comprensione cercando di riconoscere in che rapporto esse stiano tra di loro. Qui capitano i guai. Ma se tentassimo di tornare sui nostri passi, cioè di rimettere in discussione le “isole di certezza”, avremmo guai di altro tipo. Non c'è modo di tornare indietro e di ritrattare la nostra decisione che si tratta di scale. Non sono pesci, né fruste, né mani; sono proprio scale. […] Lo stesso tipo di analisi potrebbe essere fatto per decine di immagini di Escher che hanno come solido punto di riferimento forme realistiche ben riconoscibili le quali sono poi messe insieme nei modi più strani; e quando l'osservatore percepisce il paradosso al livello più alto è ormai troppo tardi: non può cambiare idea su come interpretare gli oggetti del livello inferiore.”
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Post n°79 pubblicato il 21 Marzo 2011 da Zurlay
Un giorno nel giardino verde di casa mia, vidi lei, la bella primavera, che nel suo cammino lasciava una scia. Ho visto sbocciare i fiori dai mille colori. Io ne fui gaia e con la lieve brezza sulla pelle, nel mio cuore dicevo “la primavera è arrivata”. Ilaria (IV C) |
Post n°78 pubblicato il 15 Marzo 2011 da Zurlay
Quando l’amore è poesia, |
SAD ROMANCE - VIOLIN
NOTE STONATE
sul pentagramma della vita
come carezze
troppo a lungo trattenute
a rincorrersi tra incastri di braccia,
mentre scorre il giorno
sul volto del mondo.
Magia è comporle,
musica oltre la melodia,
a cercare una chiave di violino,
in un infinito perdersi
di versi impressi su un foglio.
Nell‛archivio del cuore
non ci saranno più note
dal sapore di rovere antico,
né il dolore banale dei giorni,
ma rugiada che gocciola
su grappoli di ricordi
che io continuo a macerare
nelle fibre increspate dell‛anima.
VECCHIONI PICCOLI STUPIDI
ISIEME IMMAGINANDO UNA SCALA DI NOTE
PORTAMI CON TE
AREA PERSONALE
AMORE
A farmi compagnia le tue note
in un’ infinita melodia,
traghettare sulla scia
di un sogno senza confini.
Tingimi dei colori dell’ amore
perché Amore tu sei,
salvami dal risveglio
perché Amore io abbia.
Inviato da: fliyerdream
il 23/01/2011 alle 09:56
Inviato da: poesiaintingendo
il 21/09/2010 alle 17:09
Inviato da: Aquilaskyman
il 13/08/2010 alle 08:00