8 marzo

Post N° 10


Violate, molestate, picchiate ma mai rassegnate
In Italia sono 14 milioni le donne, da 16 a 70 anni, che hanno subito violenze fisiche o psicologiche nel corso della vita.-          6 milioni 743 mila sono state vittime di violenza fisica o sessuale (5 milioni hanno subito violenze sessuali, 3 milioni 961 mila violenze fisiche, circa 1 milione stupri o tentati stupri)-          2 milioni 77 mila donne hanno subito comportamenti persecutori (stalking)-          7 milioni 134 mila donne hanno subito o subiscono violenza psicologica-          1 milione 400 mila donne hanno subito violenza sessuale prima dei 16 anni-          oltre il 90% delle violenze subite non viene denunciato. 
 Soltanto nel 2006 il numero delle donne vittime di violenza ammonta a 1 milione e 150 mila; gli stupri che si sono consumati nello stesso anno sono ben 74.000 (una media, cioè, di circa 203 stupri al giorno). Sono questi i risultati di una ricerca commissionata all’ISTAT dal Ministero delle Pari Opportunità e resi pubblici il 21 febbraio.. Sono dati che parlano di una guerra quotidiana …
 Dallo studio emerge in modo chiaro ed inequivocabile quello che è stato sempre denunciato dal movimento femminista: le violenze contro le donne si consumano prevalentemente tra le mura domestiche.Il 69,7% degli stupri, infatti, è opera dei partner, il 17,4% di un conoscente e solo il 6,2% è opera di estranei. Gli sconosciuti commettono soprattutto molestie fisiche sessuali piuttosto che stupri. Le violenze domestiche (perpetrate, cioè, dal proprio partner) sono, per lo più, di una certa gravità: in molti casi le donne hanno avuto la sensazione che non ne sarebbero uscite vive e hanno subito ferite tali da dover ricorrere a cure mediche. Tutto ciò ha spesso comportato conseguenze psicologiche rilevanti quali: perdita di fiducia e di autostima, sensazione di impotenza, depressione, difficoltà a gestire la vita quotidiana, idee di suicidio, autolesionismo, etc. Le conseguenze sulle vittime sono molto gravi anche in virtù del fatto che l’azione criminale proviene da persone di cui si ci si fida e che abusano di questa fiducia.La maggior parte delle violenze e dei maltrattamenti, quindi, avviene tra le mura domestiche, la maggior parte dei violentatori appartiene a fasce sociali medio-alte e gli stupri vengono compiuti tutti i giorni, anche se la stampa non ne parla. La stampa (che spesso è solo apparentemente dalla parte della donna) non ne parla, a meno che non debba strumentalizzare determinati episodi per altri fini. Fa, ad esempio, notizia uno stupro commesso da un extracomunitario in un momento in cui esistono forti tensioni e contrasti politici sul tema dei clandestini. Non si ha, cioè, un reale interesse a comprendere e combattere il problema della violenza di genere, ma si tende ad “usare” tale problema perché lo si ritiene utile per portare avanti una campagna xenofoba. E mentre si punta il dito sullo “straniero”, vengono contemporaneamente perpetrati almeno altri 200 stupri dai nostri connazionali … ma nessuno ne parla, come se il maschilismo fosse, per incanto o per magia, scomparso dalla cultura occidentale … nessun grido di allarme o di indignazione per gli altri 200 casi quotidiani.Va sottolineato, inoltre, il fatto che 674 mila donne hanno subito violenze ripetute da parte del partner e, nella maggior parte dei casi, i figli hanno assistito ad uno o più episodi di violenza.Particolare rilievo assume la violenza psicologica che viene spesso esercitata dai partner anche contemporaneamente a quella fisica e a quella sessuale. Si esplicita in forme di isolamento, forme di controllo, forti limitazioni economiche, umiliazioni, offese, denigrazioni, intimidazioni, ricatti, minacce. Si lede, così, la libertà e la dignità delle donne.Per la prima volta è stato affrontato il problema dello stalking, cioè dei comportamenti persecutori che molte donne subiscono durante e dopo la separazione e che le spaventano in modo particolare.È stato appurato che lo stalking è più accentuato per le donne che hanno subito violenza fisica o sessuale da parte dell’ex fidanzato rispetto a quelle che hanno subito violenza dall’ex-marito o exconvivente.Numerose sono le conseguenze delle violenze subite.
 La più pesante è la difficoltà, soprattutto per chi è stata oggetto di stupro, di superare l’episodio. Spesso, poi, si diventata più fredde, più chiuse, si ha difficoltà ad instaurare relazioni, non si ha più fiducia negli uomini, non si è più tranquille, si diventata più aggressive e più diffidenti … in poche parole, cambia la vita …Contrariamente a quanto comunemente si pensa, è la civile Emilia Romagna la Regione più violenta contro le donne, seguita da Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia. Le regioni più rispettose risultano essere Calabria, Sicilia e Sardegna. Ma tale dato potrebbe anche leggersi nel senso che nel sud le donne hanno, ancora oggi, più difficoltà ad ammettere di essere state oggetto di abusi.(continua …)
. . . . .  .(prima parte)