8 marzo

Beautism


 
Leggendo qua e là sul web scopro questo nuovo fenomeno e questa nuova parola che da sola già fa intendere molto. La radice è quella dell'aggettivo beautiful, e questo nuovo fenomeno pare arrivare direttamente dagli Stati Uniti. Il mondo del lavoro, per le donne, è stato ed è ancora tutt'ora, spesso un sentiero spinoso. Stipendi inferiori a quelli maschili, mansioni di responsabilità minori, e sopratutto lo scoglio gravidanza. Ma se già queste cose potevano sembrare insidiose, ora quando ci si presenta per un colloquio avere un buon curriculum, tanta esperienza, una buona dialettica e magari la conoscenza delle lingue straniere potrebbe non bastare più.Pare che negli ultimi tempi capita sempre più spesso che oltre al curriculum viene richiesta anche una foto intera, un primo piano, bella presenza ed un abbigliamento elegante. Una richiesta alquanto discriminate ma che in Francia sembra aver fruttato nuovi posti di lavoro. Infatti per fare fronte a questo nuovo tipo di richiesta del mercato, sono state istituite vere e proprie scuole che insegnano alle possibili candidate non solo come comportarsi in sede di colloquio, ma come pettinarsi, truccarsi, vestirsi e cosa più sconvolgente, in caso di sovrappeso, anche come dimagrire velocemente.La bellezza femminile diventa così un biglietto da visita, un punto in più...la donna in cerca di lavoro si trasforma in un prodotto che vende se stesso nel migliore dei modi a discapito a volta del contenuto. Secondo alcuni studi, in America le lavoratrici in sovrappeso, a parità di competenze, percepiscono uno stipendio inferiore rispetto a quelle magre e le possibilità di carriera per loro sono molto inferiori. Lo stesso discorso è applicabile per l'altezza e l'aspetto estetico. Non solo, viene comuque preferita una donna magra, alta giovane e di bella presenza rispetto ad una donna matura più qualificata. E' diventato clamoroso il caso di una giornalista inglese: Miriam O'Reilly licenziata in favore di una collega più giovane perchè le sue rughe erano troppo evidenti in HD. Il beautism, non facciamoci ingannare, è quindi una vera e propria discriminazione che ora sembra essere arrivata anche in italia.  Il consumismo si sposta quindi dall'oggetto al corpo ancora una volta. E si assiste a fenomeni tendenzialmente paradossali quali campagne contro i disordini alimentari, contro la chirurgia estetica compulsiva ed il bisogno da parte delle donne di modificare il proprio corpo ed il proprio aspetto per essere al passo con i tempi.Concludendo possiamo quindi tranquillamente dire che la discriminazione per aspetto estetico, non è diversa dalla discriminazione razziale, e le donne che ne sono state vittime perdono fiducia e stima in loro stesse. Purtroppo...