8 marzo

La bellezza per i poeti


 Bellezza della grande arte, bellezza di tutta la gioia, soprattutto bellezza di donna. F. SCOTT FITZGERALDUna rondine non fa primavera ma di certo ricorda che inizia (più o meno!) la bella stagione. Per me non è più così...mi sono resa conto già da qualche anno che ad annunciare l'arrivo della bella stagione sono i centri di estetisti e parrucchieri...Avete notato quanto è difficile trovare posto di questi tempi anche solo per un semplice strappo alle sopracciglia? UfffffffffffffffffffE' iniziata l'affannosa rincorsa alla cura del corpo ed al capello in ordine, per non parlare del massacro nelle palestre di corpi trascurati per mesi e mesi e dal quale ora, si pretendono i miracoli nel giro di poche settimane rincorrendo un peso forma tanto per riuscire ad infilare quel costumino così carino...Una rincorsa affannosa alla bellezza...belli a tutti i costi nel vero senso della parola...e accipicchia se costa!
Ah, la bellezza, questo “dono degli dei”, tanto per citare Aristotele,  ma quando la bellezza si incarna nello splendido corpo di una donna allora può diventare sublime e suscitare commenti ironici e un po’ invidiosi come questo di Vittorio Buttafava, da “La vita è bella nonostante”: “È bene che le donne belle siano stupide. Se fossero anche intelligenti sarebbe un’ingiustizia”. E questa bellezza, com’è? Come deve essere? Chi ha stabilito i canoni per giudicarla? È la magrezza, l’altezza, la proporzione? E varia con il tempo? Una volta non era un suo attributo fondamentale una certa rotondità? Anticamente Seneca nelle sue “Lettere a Lucilio” stabilisce anche i criteri della bellezza femminile: “Una bella donna non è colei di cui si lodano le gambe o le braccia, ma quella il cui aspetto complessivo è di tale bellezza da togliere la possibilità di ammirare le singole parti”. La pensa così anche Catullo:  “Per molti Quinzia è «bella». Per me è «splendida». Alta. Diritta. Accordo sui particolari. Sulla sintesi «bella», no. Il fascino manca”. Armonia e proporzione dunque è requisito fondamentale per la bellezza di una donna. Anche il poeta inglese  del Settecento Alexander Pope è d’accordo: “Non è un labbro o un occhio quello che chiamiamo bellezza, ma la forza globale e il risultato finale di tutte le parti”. Angelo Firenzuola nel Cinquecento scrive addirittura una serie di “Discorsi delle bellezze delle donne” e sta lì a misurare matematicamente: “La fronte ha da essere spaziosa, cioè larga, alta, candida e serena… L’altezza ha da essere tanta, quanta è la metà della sua larghezza: e però deve essere tanto larga quanto è alta una, sicché dalla larghezza si ha a pigliare la lunghezza, e dalla lunghezza la larghezza”. Ahahahahahahaha Confesso che mi ci sono persa.
Molto meglio John M. Barrie, il creatore di Peter Pan, che in “Quel che ogni donna sa” così la spiega: “È una sorta di fluorescenza in una donna. Se ha fascino, non ha bisogno di niente altro; se non ce l’ha, tutto il resto non serve a molto”.E per chi non è o non si sente bella? Non c’è nessun motivo di disperarsi basta consolarsi con queste famose asserzioni: José Ortega y Gasset, filosofo spagnolo del Novecento, “La bellezza che seduce coincide poche volte con la bellezza che fa innamorare”. Karl Kraus, a parer mio, dice una cosa veramente intelligente: “Ci sono donne che non sono belle, hanno solo l’aria di esserlo” ed io condivido....
In ogni caso che sia una buona domenica per tutti...naturalmente belli e brutti