8 marzo

8 marzo : che resta della festa ?


A casa nostra, la mimosa non è mai mancata.La mia amata nonna ne aveva una splendida pianta che curava con amore : puntualmente rifioriva, donando mazzi di fiori per tutto il vicinato!Papà, portava la mimosa alle "sue" donne : la nonna, la mamma ed io.Donne che ha sempre amato e rispettato, e che per questo celebrava ogni giorno dell'anno.Ricordo che quel giorno, ovunque era un tripudio di mimose : i negozi ne donavano un rametto, così come la torrefazione e l'edicola. Un gesto affettuoso e generoso, un segno di riconoscenza sincera.Solo l'avvento del benessere ha mutato i connotati di una festa genuina ed autentica : ho sempre detestato quelle serate per sole donne, che a parer mio non hanno molto senso, se voglio uscire con le mie amiche lo posso fare anche il sette marzo.. oppure il nove aprile.Oggi se ci pensiamo bene, non ha un gran senso festeggiare. Mi sembra che la nostra condizione stia pericolosamente retrocedendo, che prevalgano sempre più brutture, violenze, sottomissioni ed ingiustizie.Le conquiste e le lotte, sono in pericolo : sovrastate da nuovi modelli di donne in cui sicuramente molte di noi ( e meno male!) non si riconoscono.Le ondate di violenza nei nostri confronti, stanno prendendo dimensioni incontenibili : i fatti di cronaca registrano quotidianamente inspiegabili gesti che spezzano vite per un rifiuto o per un abbandono.Povere donne. E noi, donne ormai  mature guardiamo anche con preoccupazione alle donne di domani. Innocenti vittime di cattiveria e pazzia, o disorientate pedine che spesso rincorrono  modelli sbagliati e l'illusione di una vita facile.Non è facile essere donne oggi. Viva le donne.