SI' VIAGGIARE

Firenze dall'alto


L'ho scritto per Turisti per Caso, ma l'hanno giudicato troppo sintetico per il loro sito, così ho deciso di pubblicarlo qua poichè ritengo possa essere interessante e diverso dai soliti itinerari."L’occasione per ritornare, dopo tanti anni, nella verde Toscana ci viene data da un ingaggio per un servizio fotografico in zona.La primavera ci accoglie con un splendido sole mentre percorriamo la strada che si inerpica da Candeli in direzione Villamagna – Le Case di San Romolo e, dopo un leggero sterrato, arriviamo al Casale Fontibucci (www.casalefontibucci.it)Ci appare subito come un luogo incantato, immerso nel verde di ulivi e cipressi, dove gli unici suoni che ci giungono sono il cinguettio degli uccelli e il fruscio del vento tra le foglie.La struttura con le pietre a vista e travi in legno è un antica torre d’avvistamento medioevale; sembra, inoltre, che fosse la residenza degli scalpellini di Michelangelo, poiché pare trattasi questa di una zona in cui, per tradizione tramandata, i contadini avessero l’abilità innata di saper scegliere le pietre migliori tagliandole senza rovinarne la venatura.Gli ambienti sono arredati con gusto e tradizione dalla Sig.ra Aurora che, durante il nostro soggiorno, ci vizierà con i suoi squisiti dolci a colazione.Ci sistemiamo nella Suite Limoni e ci rilassiamo ai bordi della piscina dove, davanti a noi, si staglia lo splendido panorama di Firenze con l’imponente cupola del Brunelleschi.Ceniamo, molto bene, alla Trattoria Donnini a Bagno a Ripoli e poi facciamo l’immancabile tappa a Piazzale Michelangelo da dove Firenze si offre in tutto il suo splendore notturno.Il mattino seguente lo dedico a Firenze; le opzioni per arrivarci sono due: o scendere con l’autobus n. 48 o arrivare in automobile al parcheggio Scambiatore d’Europa a Bagno a Ripoli, per poi prendere, in entrambi i casi il n. 23 che raggiunge il centro.Sono più fortunata poiché mi accompagnano fino al Lungarno e, mentre cammino verso Ponte Vecchio, penso a come quella città mi evochi vecchi ricordi di gite scolastiche, di vacanze tra amiche, di come tutto in quel centro storico mi sia così familiare.Mi dirigo verso S. Croce: capolavoro d’arte gotica del 1300: entro (6 euro) nuovamente in quel tempio della cultura, dell’arte e della scultura, soffermandomi ad ammirare i monumenti funebri dei personaggi illustri che hanno reso celebre Firenze nel mondo, le pitture di Giotto, le sculture di Donatello, in un ambiente di pace e spiritualità che nelle visite precedenti non ero riuscita ad apprezzare.Impiego il resto del mio tempo girovagando senza meta, Piazza Duomo, Piazza della Signoria, Ponte Vecchio: ovunque si respira arte e storia, lungo le vie brulicanti di artisti di strada, venditori ambulanti e turisti incantati.Il terzo giorno il tempo è stupendo ed iniziamo l’itinerario delle Crete Senesi.Molti sono stati i suggerimenti di voi, Turisti per Caso, così raccolte informazioni qua e là ci dirigiamo verso Asciano dove, dal cimitero, parte un facile sterrato (percorribile anche senza fuoristrada) di circa 14 km che attraversa il territorio delle Crete; la totale tranquillità ci permette di fermarci ogni qualvolta l’occhio del fotografo lo esige: ci siamo solo noi, qualche ciclista (da qui passa il percorso ciclo-turistico L’ Eroica) e una natura incontaminata.Lo sterrato termina a Torre Castello, da dove riprendiamo la panoramica SS 438 che però non ci permette di fermarci a piacimento, così deviamo verso Castello di Leonina.Attualmente è un 4 stelle della Medea Hotels che conserva negli arredi e decorazioni l’impronta di quella che fu l’antica residenza di Papa Alessandro VII (1689) appartenente alla nobile famiglia senese Chigi (la stessa dell’omonimo palazzo Sede del Governo a Roma).Dopo una pausa ristoratrice con vista, riprendiamo l’itinerario verso l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore che però troviamo chiusa e il tempo stretto non ci permette di aspettare l’orario di apertura.L’itinerario ci porterebbe a Bagno Vignoni e all’Abbazia di S. Antimo, però in tanti ci hanno consigliato una deviazione fino a S. Galgano; i km non sono pochi e fa caldo, però decidiamo di cambiare il programma e ci dirigiamo verso l’Abbazia a cielo aperto.Veniamo ripagati dalla vista di un edificio gotico del 1200 immerso nel verde (sembra d’essere in Inghilterra) le cui volte del soffitto sono crollate a causa di un fulmine che, cadendo sul campanile, lo ha fatto rovinare sul tetto dell’Abbazia distruggendolo.Poco lontano sorge l’Eremo di Montesiepi, dalla particolare forma cilindrica, nel cui interno è conservata la spada di S. Galgano conficcata nella roccia a suggello dell’abbandono delle armi in favore della pace.Nella cappella accanto all’altare importanti affreschi del pittore senese Lorenzetti.La serata si conclude a Prato assieme ai miei cugini siciliani che da anni, oramai, vivono in Toscana.Ultimo giorno dedicato al relax a bordo piscina del Casale e cena tipica.Splendidi quattro giorni in terra toscana trascorsi in un ambiente confortevole e rilassante che consiglio a chi mi legge."Foto: Firenze Il Duomo