Landa Sperduta

Non so...


Non so perché quella sera ho deciso di uscire… non potevo sapere che il mio destino sarebbe cambiato. Non potevo sapere che ci sarebbe stato una svolta del genere. Ero stanco, ero demotivato, sarei rimasto a casa come sempre a crogiolarmi nei miei pensieri e nelle mie malinconie. Ma tutto sarebbe stato a portata di mano, tutto sarebbe stato solo mio.Non potevo immaginare la reazione a catena che si sarebbe scatenata dentro il mio animo instabile e fragile come cristallo di Boemia. Ora ad una distanza temporale indefinibile non so più chi sono. Non conosco più le mie leggi, non so più cosa sia possibile aspettarsi dagli eventi della vita. Soffro, una lacrima solca il mio viso. Una crepa mina la stabilità delle mie certezze. Perché? Forse non lo merito, forse si. Forse sono troppo innamorato delle profondità dei mie sentimenti. Forse sono solo un povero cristo capitato al posto sbagliato al momento sbagliato. Cosa significa amare allora? Significa soffrire fino a consumarsi? Significa sbandare in contromano? Significa piangere in silenzio nella speranza che nessuno ti veda? Significa aver paura di mostrare le proprie debolezze? Significa temere tutto quello che di più profondo può scaturire dalla tua anima?Vivere in punta di piedi un sentimento, rimanere sull’orlo del precipizio ostentando sicurezza… è questo che vuole il mondo? E’ tutto chiuso dentro una cella di cui ha smarrito la chiave. Sono fuori di me e mi osservo con compassione e un po’ di pietà. Povero essere mortale incatenato al suo assurdo sentire. Povero essere incapace di esprimersi. Povero cristo, povero diavolo, povero rinnegato dal suo mondo stesso. Non esistono parole, non esistono gesti, non esistono sguardi… non esistono più, vivono solo dentro me. Forse un giorno qualcuno li scoprirà. Per ora seppellisco tutto sotto la coltre della “normalità”. Non credo di aver provato qualcosa di simile con qualcun altro. E forse non lo saprai mai. Perché poi? Perché? Perché…