Yo soy Bea

Post N° 21


BRUTTINA, PERÒ SIMPATICA Grande successo per la protagonista della telenovela spagnola "Yo soy Bea", bruttina ma di grande impatto visivo è considerata il fenomeno dell'anno Il nuovo format televisivo della brutta ma che piace a tutti, è una telenovela diffusa in 70 paesi del mondo, un onda di ascolti elevatissima. In Spagna si chiama "Yo soy Bea", in Colombia "Betty la brutta", in Germania "Innamorati a Berlino", in India "Non c’è nessuno come Jassie", negli Stati Uniti "Ugly Betty". Proprio così: il fenomeno colombiano è stato venduto nel mondo e riadattato per i vari paesi, ha come protagonista una bruttina che sta calamitando l’attenzione del pubblico un po' ovunque: in Spagna, si può vedere su Telecinco il pomeriggio, raduna quasi 3 milioni di telespettatori e uno share di 29.3 per cento. Negli Stati Uniti la soap latina è seguita da 14.3 milioni di telespettatori (trasmessa dalla Abc). In India l’interprete del feuilleton in salsa catodica, tale Mona Singh, bellissima travestita da bruttissima per ragioni di copione, è diventata una vera e propria stella di Bollywood. La telenovela si svolge per 500 puntate circa, racconta le avventure di una ragazza con apparecchio ortodontico, occhiali e capelli quasi sempre unti. Ovviamente all’ultima puntata Bea si trasformerà in una bella ragazza In Spagna l’attrice che la interpreta, Ruth Nuñez vive blindata per non far scoprire quanto, al contrario, sia affascinante e sexy. Nei paesi in cui viene trasmessa Betty (o Bea o Lety o Alexandra), si stanno scomodando sociologi, psicologi per spiegare come, un personaggio così lontano dalle super top che media e cinema ci propongono, possa avere tanto successo. Forse semplicemente perché il personaggio è in grado di creare nel pubblico identificazione. Abituati alla sfigata e grassottella Bridget Jones che alla fine vince in amore, vedremo quali arti sfoggerà Bea per conquistare il "bonissimo" suo capo.