L'essenza della libertà è sempre consistita nella capacità di scegliere come si vuole scegliere e perché così si vuole, senza costrizioni o intimidazioni, senza che un sistema immenso ci inghiotta; e nel diritto di resistere, di essere impopolare, di schierarti per le tue convinzioni per il solo fatto che sono tue. La vera libertà è questa, e senza di essa non c'è mai libertà, di nessun genere, e nemmeno l'illusione di averla (Isaiah Berlin)
Post n°26 pubblicato il 08 Agosto 2011 da alphabethaa
Histoire d'O di Pauline Reage è una storia d'amore. La storia di molti amori. Il libro racconta le vicende di una giovane donna tenuta in stato di soggetazione, frustata, schiavizzata e torturata perchè fosse in grado di rispondere in qualunque momento ad ogni forma di desiderio sessuale. E' "ceduta" dal suo uomo ad amici per rendere il gioco ancora più intricato.
Tutto il suo corpo deve narrare la sua schiavitù: la rimozione della biancheria, i segni delle frustate, il costume di Roissy, l'anello di ferro spinto di forza all'annulare, il cambio del guadaroba e la scelta di soli abiti consentiti, fino alle prove finali del piercing labiale e della marchiatura a fuoco... Tutti questi segni visibili devono comunicare all'esterno la sua sottomissione. Ma non è sufficiente... Al corpo di O si richiede anche la obbedienza immediata e automatica: le labbra continuamente socchiuse, la veste rialzata prima di sedersi, le gambe mai incrociate, il sesso sempre a disposizione e gli occhi bassi. E' il corpo stesso deve imparare ad essere schiavo. Al corpo di O si richiede una pratica di sottomissione così costante da divenire abitudine.
In Histoire d'O, se qualcosa sconvolge non sono le marchiature a fuoco o il sesso multiplo ma questo rapporto di dipendenza totale in cui O si getta senza alcuna protezione per se stessa. Ciò che sembra molto più inaccettabile del sesso è l'amore come dipendenza, lo schema stesso dell'amore femminile di O.
"...ma io ti amo" aggiunse O. "Ti amo, non scordarlo mai..." [...] Ah... come avrebbe potuto scordarlo? Lui era la mano che le bendava gli occhi, la frusta del valletto Pierre, lui era la catena sovrastante il suo letto, lo sconosciuto che le mordeva il grembo, e tutte le voci che le impartivano ordini erano la sua voce... ( Pauline Reage)
rammento di aver letto il libro,direi sconvolgente per tutto quello che è disposta a fare in nome di questo amore..mio modesto parere non posso definire amore una sottomissione,o una prevaricazione sull'altro/a..alle volte sottilmente l'uomo cerca di farlo nella normalità del quotidiano,cosi pure la donna..ma sarebbe (quasi) una normale situazione di coppia ... ma gli eccessi di questa storia,come quelli di chi ne segue le regole sono per me sbagliati..amore credo sia altro..ciao Alpha lieta serata :)
Alla fine ci viviamo semplicimente ciò che siamo capaci di vivere,ciò di cui abbiamo bisogno per mantenere l' equilibrio. Forse per lei era quella la libertà.
A me non piace il sadomaso e non concepisco la prevaricazione, il dominio (fisico e/o psicologico) di un partner sull'altro all'interno di un rapporto di coppia. Se poi c'è chi lo fa, con ENTRAMBI consezienti e convinti, contenti loro... ma anche per me, l'amore è tutta un'altra cosa. Un saluto, S.
leggere la trama di questo libro mi fa rammentare il film da poco uscito A Dangerous Method su Freud e Jung dove al centro dell'attenzione per il pubblico cè il desiderio sadomasochistico della protagonista... sembra un tema attuale di moda ma purtroppo riccorrente da tantissimi anni ed anche ahimè in casi estremamente fuori dal limite.
buona giornata
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