IO E IL MIO MONDO

poesia Frank O’Hara


Frank O’Hara, 1971<< [ Bere una coca con teè ancor più divertente che andare a San Sebastian, Irun, Hendaye, Biarritz, Bayonneo star male di stomaco sulla Travesera de Gracia a Barcellonaun po’ perché con la tua camicia arancio sembri un più beato più felice San Sebastianoun po’ per il mio amore per te, un po’ per il tuo amore per lo yogurtun po’ per i tulipani arancio fluorescente attorno alle betulleun po’ per la segretezza dei nostri sorrisi di fronte a persone e statuariaè dura credere quando son con te che ci possa essere qualcosa di tanto staticotanto solenne o spiacevolmente definitivo quanto la statuaria quando dritto davanti a questanella luce calda delle quattro di New York scivoliamo avanti e indietrotra l'uno e l'altro alla deriva come un albero che respira dagli occhialie la mostra di ritratti sembra non aver neanche una faccia, solo pitturache improvvisamente ti chiedi perché qualcuno al mondo li abbia mai fattiguardote e preferisco guardar te che tutti i ritratti del mondoeccetto eventualmente per il Cavaliere Polacco raramente e comunque sta al Fricka cui grazie al cielo non sei già stato così ci possiamo andare assieme la prima voltae il fatto che ti muovi così stupendamente più o meno mette a posto il Futurismogiusto come a casa non penso mai al Nudo che Scende una Scala oalle prove a un solo disegno di Leonardo o Michelangelo che una volta mi stendevae che bene gli fa tutta quella ricerca degli Impressionistiquando non han mai preso la persona giusta per stare di fianco all’albero quando il sole calavao se è per questo Marino Marini quando non ha scelto il cavaliere attentamentequanto il cavallosembra che siano stati tutti deprivati di una qualche meravigliosa esperienzache non andrà sprecata con me che è la ragione per cui te lo sto dicendo...