Palla a spicchi

Benvenuti, questo blog non vuole insegnare nulla a nessuno,ma cerca di dare e ricevere sensazioni di questo gioco che accomuna tantissime persone.Per me è parte delle mie giornate da moltissimi anni,mi ha scoperto mi ha cresciuto e mi ha fatto diventare da adulto la persona che sono adesso.Non mi sono mai pentito o pensato che  stessi perdendo del tempo andando in palestra. Le gioie e le emozioni che continuo a provare sono il motore per continuare.

Iniziare per caso e scoprire da subito che stai facendo quello che inconsciamente avresti sempre voluto fare ...fortuna o amore a prima vista.

Entrare in palestra cambiarsi con calma rito che precede ciò che andrò a fare, toccare la palla e sentire che fa parte di te; concentrato e pronto lontano da tutto.

A quei tempi la città era suddivisa a zone e le varie compagnie di ragazzi prendevano il nome proprio dal luogo : quelli di s.bortolo,quelli di s.francesco,quelli della commenda,quelli del duomo che eravamo noi.Non frequentavamo molto gli altri quartieri,ci limitavamo a restare nel nostro "territorio".Il nostro gruppo era formato da ragazzi di varie età che spaziava nel 1976 dai 10 ai 15 anni .Lorenzo, Fabio,Marco,Paolo,Stefano;Andrea,Alberto,V.b.m (vova by music), erano i nomi e naturalmente quelli che nel campo delle magistrali avevano fatto la loro base . "Ok ragazzi il materiale c'è,chi ha una scala a casa la vada a prendere,e ognuno porti un martello.....ciao a domani."

"Ok vova vai te sulla scala che sei il più grande"...Dopo aver sganciato i tiranti tutti aspettavamo con attenzione l'ultimo bullone per poter vedere da vicino la tabella.Che grande ...e che rovinata !!! il ferro (canestro ) era rotto sotto al supporto,alcune tavole gonfiate dalle intemperie.Io con il ferro sul manubrio della bici andai da Lupo(meccanico),un'altro dei nostri sponsor;a farlo saldare,Lupo come se lo pagassimo mollò la bicicletta che stava aggiustando e si mise a saldare.Finito si raccomandò di non metterci le mani perchè era ancora caldo,scappaì ringraziandolo,lui uscendo dalla porta mi urlò "buon divertimento e attenti a non farvi male".Svoltando l'angolo presi al volo una mela dal fruttivendolo,lui ormai non usciva più a rimproverarci,aveva già date per perse una ventina di mele al mese."Penso pero che alla fine a lui facesse piacere che le prendessimo". Arrivai al campo e alcuni erano già stati da Zagato a prendere arancione per il ferro e bianco per il tabellone,e un piccolo barattolo di nero per i contorni.Gli altri stavano battendo come dei matti.Era quasi buio quando tutto era ok per il montaggio,mia madre dalla finestra era più volte che mi chiamava per la cena, la mia risposta era sempre la stessa;"sto arrivando"...Andammo tutti a casa per evitare problemi evitabili,il giorno dopo avremmo finito il nostro lavoro,per ora bastava."Arrivo"...

Dopo la cena mi ritiravo nella mia camera che condividevo con mio fratello/amico Lorenzo e li tra una ripassata di libro e un po di lotta pensavamo a ciò che avremmo dovuto fare  per migliorare il campo,ci prendavamo in giro su chi era il più bravo a giocare e con la mente che viaggiava in giocate magiche e  schiacciate impossili; orfeo aveva la meglio e tutto diventava possibile...sss.