Gli dei relativi

..il dio nordico..


Le bufere di primavera si erano ormai placate. Il cielo era di un azzurro intenso, ed il mare calmo come una pozza d'acqua. Non rimaneva che qualche pezzo di legno galleggiante tra i flutti, muti testimoni degli orrori che vi erano stati perpetrati.Un uomo a cavallo, solitario percorreva la spiaggia, col mantello color nero che sventolava ed i capelli che, mossi dal vento marino, gli frustavano il viso.D'un tratto fermò il cavallo, con un colpo di briglia così forte che il focoso animale s'impennò sbuffando..da dietro le dune di sabbia era sorto un troll alto, poderoso, di aspetto selvaggio, coperto solo da un perizoma."Chi sei?" domandò il cavaliere, "che porti la spada di un Capo, ma che sembri un uomo senz'arte e che porti il collare di un servo?""Sono Keat, giovane signore", rispose il vagabondo. "Sono stato fuorilegge e schiavo, ma sono sempre un uomo di re Unwald, che gli piaccia o no..ed io ti conosco. Tu sei Semet, principe di del Cais. Dimmi, buon sire, c'è guerra in questa regione?""E' presto detto", rispose il giovane condottiero, "in questo momento re Unwald ed il principe Phillip sono accampati a Doherset, alle porte di Dublino. Ho lasciato l'accampamento questa mattina: re Ashton di Dublino ha chiamato assassini da tutte le terre dei vichinghi, e i gaelici e i danesi sono pronti ad unirsi alla lotta: una battaglia che Aloin non ha mai visto prima d'ora.."Gli occhi di Keat si rannuvolarono."Per Heimdall!", mormorò tra sè. "Si sta avverando ciò che disse Erwin. Ma come poteva saperlo?""Come sei arrivato qui?", chiese Semet."Da Skull, nelle isole Orcadi, viaggiando su un'imbarcazione scoperta. Tempo fa uccisi un uomo e il cuore di re Unwald si indurì contro di me a causa di una tregua infranta: così sono fuggito; un capo nordico delle Ebridi mi catturò in un momento in cui ero indebolito dalla fame e dalle ferite, e mi condannò d'infamia cingendomi con questo collare.Il troll si toccò il pesante anello di rame che circondava il suo collo taurino..."Mi vendettero più volte ad altri mercanti di schiavi. Facevo il lavoro di tre uomini, e stetti al suo fianco falciando carls come fossero grano...in cambio, mi dava le croste di pane dei suoi avanzi, la terra nuda come giaciglio, e profonde cicatrici che ancora mi solcano la schiena.Alla fine non riuscii più a sopportarlo, e mi lanciai contro di lui...gli ho fracassato il cranio con un pezzo di legno. Poi fuggii verso le montagne, preferendo morire di fame e di freddo piuttosto che sotto i colpi della frusta.""Qui nelle montagne", disse dubbioso Keat, mentre il suo sguardo diventava d'acciaio, "credo di aver sognato un uomo alto, dai capelli grigi che diceva che era scoppiata una guerra in Aloin, e nel mio sogno ho visto le valchirie che cavalcavano verso sud tra le nubi..""Meglio morire in mare che di fame tra le montagne infestate", continuò, con più sicurezza il troll, "Per caso trovai la barca di un pescatore, con una piccola riserva d'acqua, e presi il mare...mi meraviglio di essere ancora vivo! La bufera mi afferrò tra le sue zanne la notte scorsa, e so soltanto che dovetti lottare contro il mare finchè quella barca affondò sotto di me..e poi tenni testa alle onde, finchè persi i sensi. Sono rinvenuto all'alba, e da allora sono rimasto sdraiato al sole, cercando di scacciare il freddo del mare dalle mie ossa.""Unisciti al mio seguito" riprese Semet. "Parlerò io per te. Re Unwald ha questioni più importanti da badare che non a queste faide. Questo stesso giorno i nemici della Sovrana mano lo aspettano per la stretta finale..""Domani dunque sarà il giorno dell'artiglio spezzato!" disse quasi sommessamente Keat."Non per volere di re Unwald", rispose Semet. "Gli ripugna versare sangue nel giorno del Sacrario di Sigurd. Ma chi sa quando ci attaccheranno?"Keat posò la mano sul cuoio della staffa di Semet, camminando al suo fianco mentre l'animale avanzava placidamente."Ci sarà una importante adunata di uomini d'arme?""Più di trentamila guerrieri in ciascun campo: la baia di Dublino è nera, piena di drakkar. Dalle isole Orcadi viene Olaf con le bandiere del Dragone. Dall'isola di Wight viene Tyr con quaranta lunghe navi. Dalla Caledonia viene il Duca di Oban, figlio del re degli scoti, con cinquemila uomini. I nemici si sono radunati venendo da tutte le terre..Mentre conversavano, passarono lungo la riva brulla, e giunsero in un'aspra costiera frastagliata ingombra di massi; all'improvviso si arrestarono.Una ragazza era seduta su una roccia, e indossava uno scintillante abito viola, con un disegno così simile a scaglie che, per un istante, Keat immaginò di vedere una sirena uscita dagli abissi."Nijord!"Con agilità Semet scese di sella e, gettando le redini a Keat, si fece avanti per prendere le mani slanciate della donna tra le sue. "Mi hai mandato a chiamare ed io sono venuto..ma...tu hai pianto!"Keat, che teneva il corsiero, provò l'impulso di allontanarsi, sotto l'influsso di uno scrupolo dettato dalla superstizione. Nijord, con le sue forme slanciate, leggere, il suo insieme con i capelli biondi ed i suoi profondi occhi, non era una donna come tutte le altre.Tutto il suo aspetto era differente da quello delle donne del popolo celtico e anche dalle gaeliche. Infatti Keat sapeva che lei apparteneva ad una razza leggendaria, ormai poco diffusa, che aveva abitato la terra prima dell'arrivo degli antenati di Freyr, e che dimorava ancora in certe caverne sulla riva dell'oceano o nel cuore di foreste poco conosciute e che rispondevano al nome di Arwell."Semet!". La donna abbracciò convulsamente il suo amante. "Non devi andare in battaglia: il dono della veggenza è in me, ed io so che, se andrai in guerra, morirai! Vieni con me, ti nasconderò, ti mostrerò le oscure caverne purpuree con i castelli dei re degli abissi, e le impenetrabili foreste..andiamo via, e dimentica la battaglia, l'odio, l'orgoglio e le ambizioni insane, che sono ombre senza consistenza.."(continua)..