Gli dei relativi

L'incubo di Sigurd (cap. IV) 


    La prima luna dell’anno del Serpente nacque nella carestia, nella pestilenza e nell’inquietitudine. Il Morbo correva per le strade dei regni, abbattendo il mercante al bancone di vendita, lo schiavo nel tugurio, il nobile al tavolo dei banchetti..Di fronte ad Esso, le arti dei chirurghi vedevano morirele loro speranze. Le genti mormoravano che fosse stato mandato dall’inferno per punire i peccati dell’orgoglioe della lussuria. Era rapido e mortale come il veleno dell’aspide. Chi ne veniva colpito si faceva violaceo e poi nero, ed in capo a pochi minuti cadeva morente, e il fetore della sua stessa putrefazione era avvertito nelle sue narici ancor prima che la morte avesse rapito l’anima dal corpo in disfacimento.Un vento caldo ruggiva senza posa da meridione; i raccolti inaridivano nei campi, e le mandrie cadevano e morivano nei tratturi....la moltitudine si lamentava a gran voce della collera del Dio,e mormorava contro il Re, perché per tutto il regno qualcunoaveva sparso ad arte la voce che egli, in segreto, fosse dèdito a pratiche orrende, a ripugnanti orge che avevano luogo nelle solitudini del palazzo reale ammantato dalle tenebre notturne. Poi, la morte si avventò sogghignando anchein quella dimora reale, e, in una sola notte, rapì il sovrano e i suoi tre figli, mentre i tamburi, che scandivano il ritmo del lamento funebre del Re, coprivano il rumore dei sonagli macabri e infausti dei carri,che sferragliavano per le strade raccogliendo cadaveri..Quella notte, poco prima dell’alba, il soffio rovente che aveva continuato, tenace, per settimane, cessò di sibilare sinistramente tra i tendaggi di seta. Un forte vento si alzò da nord, mugghiando fra le torri. Ci furono tuoni da apocalisse, accecanti bagliori in rapida successione, ed una pioggia scrosciante, continua, impetuosa. Ma l’alba sorse radiosa, verde, chiara; la terra bruciata si velò di tenera erba, le messi assetate si alzarono ancora, e la peste sparì; i miasmi erano stati completamente spazzati via da quel vento possente. Gli uomini dissero che gli dèi erano soddisfatti,perché il Re malvagio e la sua progenie erano morti, e,quando incoronarono il suo fratello minore, Jodir, nella grande sala delle cerimonie, la popolazione lo salutò con tale entusiasmo da far tremare la terra,acclamando il nuovo monarca gradito agli dèi...(continua)