Zagara&Pepe

Il primo bagno d'estate


Farò il bagno lì, vicino a riva, dove l'acqua è ferma, non ci sarà pericolo lì. Lo so che è acqua di lago e non ti ci puoi fidare, mai, completamente. Ma fa caldo, sento le cicale tutt'attorno cantare. Il sole brucia addosso, e l'acqua cheta, vicina a riva, promette refrigerio, pace. Non ci vorrà molto, non c'è nessuno qui attorno. Potrò lasciare i vestiti qui, nell'angolo, nessuno li potrà notare. Sento la brezza leggera della riva passarmi sulla pelle. I pori s'increspano lievemente. Un brivido mi trapassa.
Ecco, ho i piedi a bagno, è fredda l'acqua anche se fa caldo, un caldo afoso. Siamo io, il lago, la brezza ed i pori della pelle che s'increspano appena, si chiudono, si restringono. Sento il mio sangue pulsare un po' più forte per compensare il brusco mutare di temperatura.Ho l'acqua sopra il ginocchio e non fa più tanto freddo. Ci sono le cicale lì a riva che mi cantano in coro, canto con loro mentre faccio un altro passo, ed una altro passo ancora. L'acqua è tranquilla vicino la riva. Questa è acqua di lago non la vedresti mai increspare, in questa stagione. Ce l'ho sopra la cintola. E' un gioco fra pelle ed acqua. Man mano che questa cresce la prima si richiude. Sento il sangue scorrere in fretta, le tempie che mi pulsano, sento pulsare tutto, attorno. "Sarà il caldo" penso, e mi affretto, ancora un passo, un altro. Sento l'acqua salirmi attorno. Il corpo completamente immerso.L'acqua è fresca attorno alla mia pelle, il sangue s'è placato, il cuore rallenta il battito. Anche le tempie non pulsano più. Mi abbraccia morbida l’acqua.Qui mi sento leggero, e fuori fa tanto caldo, odo ancora le cicale cantare. La riva non è lontana, basterebbe poco, basterebbe girarmi e correrle incontro. L'acqua è un fresco liquido abbraccio. Avanzo ancora. Mi lambisce la bocca, l'acqua. Mi bacia morbida, s'insinua dentro ogni piccolo anfratto. Mi carezza il volto e poi mi bacia, l'acqua. "Ancora un passo", mi dico "un solo passo ancora". Sento un prurito dolce sotto la punta del naso, sento l'acqua entrare piano dentro le narici, la sento scorrere leggera dentro la gola. Non ha sapore, non ha odore. "È solo acqua", mi dico, e fuori fa tanto caldo. Lo so, nell'acqua troverò refrigerio.Mi arriva agli occhi, ormai e il suo defluire dentro il mio corpo mi fa uno strano effetto. All'inizio avevo paura di soffocare, ora la respiro quest'acqua, il dentro e il fuori si fondono. Prima la mia pelle si contraeva al suo contatto freddo ma ristoratore. Ora la pelle si dilata nuovamente in un equilibrio osmotico che confonde il "dentro" ed il "fuori", non c'è più dentro e fuori, non ci sono più io o l'acqua. Io e l'acqua siamo ormai fusi un unico elemento. L'acqua mi copre gli occhi ed io che avevo paura di non poterle vedere attraverso, scopro, con mio immenso stupore, la sua trasparenza. Tutto mi appare anzi, più chiaro. Sono l'acqua, dentro l'acqua, anzi, non sono più. Non so di essere e forse non sono, ma mi lascio andare, in quest'abbraccio perfetto, completo che mi annienta e non mi fa più spaventare. L'acqua è di nuovo ferma, vicino alla riva. I miei vestiti sono lì, nell'angolo, nessuno li può notare.