Zagara&Pepe

Un Lavoro d'Autunno (capitolo XVI)


-"Se fosse casa mia la vorrei un po' diversa - diesse Elena mentre Marco la guardava
divertito -"niente studio in casa, a casa non si lavora......ci sono cose più piacevoli da fare -e lo disse con tono sorridente e malizioso - Eppoi -continuò - ci vorrei una bella camera per i bambini....due bambini - alzò gli occhi dal progetto e guardando dritta negli occhi Marco gli chiese - non volete bambini lei e sua moglie?"- Marco abbassò il suo sguardo come fosse imbarazzato, stette un po' in silenzio, poi, con un po' di difficoltà rispose -".......è un discorso difficile...... ne abbiamo parlato varie volte con mia moglie....... poi abbiamo deciso che era meglio di no.......nessuno di noi potrebbe dedicarci il tempo......il col mio lavoro senza orari....lei che è spesso in giro per il mondo........-aveva detto tutto questo a mezza voce, come se stesse parlando da solo, come se stesse ripetendosi un discorso troppe volte ripetuto, una lezione imparata a memoria, una ferita mai chiusa. Alla fine riprendendo il controllo con la piena ragione, riuscì a ritrovare la conclusione solita e razionale, quella che già tante volte aveva sigillato quel discorso che rischiava di minare la sua sicurezza, la sua immagine, che lo rendeva egoista, che non gli piaceva:-"abbiamo fatto una scelta consapevole - disse, riprendendo a guardare Elena negli occhi - abbiamo scelto per quello che potevamo dare. La vita è una sola, purtroppo, e non tutto è dato per esser scelto. A volte si sceglie la famiglia, altre il lavoro e la carriera". Tacque un poco, Elena lo guardava e non parlava, allora Marco sentì crescere dentro quel senso di colpa che già in passato lo aveva turbato e riprese a parlare abbassando ancora lo sguardo -"io li vorrei dei figli...avevo detto a mia moglie che avrei anche rinunciato a degli incarichi...che senso hanno i soldi se poi servono solo ad essere accumulati....o ad accumulare cose di cui poi ti stanchi, ed allora hai bisogno di altri soldi per comperarne altre che ti stancheranno in egual modo? Avrebbe dovuto cambiare anche lei, però, avrebbe dovuto rinunciare almeno a seguire le gare, in giro per il mondo......lei però non ha voluto....dice che per quel posto ha dovuto faticare parecchio....ed ha pure ragione..."- ebbe un sorriso triste guardando Elena -"vede com'è difficile, a volte, scegliere...-poi, cambiando
completamente tono e riacquistando il suo normale  disse - ma io la sto annoiando con queste chiacchiere. Elena lo guardo fissa, con lo sguardo che parlava tutte le lingue del cuore, gli appoggiò la mano sul braccio e lo strinse leggermente poi soggiunse -"no..per niente"-. Marco guardò Elena e poi quella mano posata sul braccio. Rimase immobile, piano piano sfilò il braccio sino a far scivolare in quella mano ch'era rimasta ferma, la sua. Le due mani si strinsero. Quella di Elena era un po' sudata, per l'emozione, e poi tremava. Marco sentì quel tremore passargli dalla mano a tutto il corpo. Un brivido, un'emozione. Non aveva mai pensato a quella ragazza in quel modo. Non aveva mai tradito la moglie. I pensieri si affollarono tutti assieme nella mente. Una vertigine lo colse, un attimo dopo la sua bocca cercava quella di Elena che lo accoglieva, morbida, sensuale, dolce, serena.
Fu un bacio che gli svuotò la mente, in quel bacio non c'erano più pensieri, angosce, paure, non pensò più a niente per quell'attimo. Il mondo fuori era come fermo. Non c'era sua moglie, non c'erano i muratori, non c'era rumore, non c'era il rimorso di un figlio voluto e non avuto. C'era un universo di pace come se tutto il peso della vita e del mondo fossero svaniti in quell'istante. Durò, quel bacio, quanto più a lungo le due bocche poterono resistere. Quando si staccarono Marco guardò Elena in silenzio. Le sorrise un po' impacciato. Elena aveva gli occhi lucidi per l'emozione. Ora tutto il corpo tremava. Come aveva sempre sperato potesse tremare per un uomo.                                                 (CONTINUA...........)