Zagara&Pepe

Fra stelle in cielo.


Me lo ricordo come fosse adesso quel momento, quell’istante preciso….il Capitano avvolto dentro alla sua divisa in mezzo al cassero, calcolava la rotta, col sestante appoggiato alle stelle, e scrutava il cielo con quello scandaglio. La trovò alla fine immersa dentro la notte era tanto piccola ma faceva così luce in mezzo a tanto buio attorno. Era lei che doveva puntare col suo strumento e lì, soltanto lì sapeva ch’era diretta la sua nave. Tacque anche il mare un istante si placò per rendere più agevole quel suo puntare….e mirò mirò dritto al cuore della stella che mai gli era parso potesse essercene un’altra pari del suo brillare. Ma sussultò quell’attimo bastante a far cambiare il vento che da bolina mise di traverso l’armo e la nave voltò prua per un istante appena. Bestemmiò sul cassero il Comandante, me lo ricordo bene, urlò comandi secchi e subito a lui si rispose da riportar nel giusto verso la nave tutta.  Guardò nel cielo e li si perse e subito comprese che quella luce s’era confusa o forse sparita per sempre. Alzò la voce a dio che del suo ingegno s’era fatto il Creato, per ritrovar la lama di quel brillare. E dio non rispose e neanche il mare con quel suo sciabordio sui legni, ottuso.  Ripose il sestante nella custodia inghiottito dalla tenebra fattasi ancora più cupa. Da allora navighiamo a vista o a braccio o a voce, ma già lo sappiamo tutti, che senza la luce di quella stella il Comandante non potrà ritrovare la via di casa e del nostro ritorno.