Zagara&Pepe

Post N° 67


A rincorrerle quelle parole…che sembravano foglie in mezzo ad un piazzale spazzate via da un vento dispettoso….a rincorrerle…s’affastallevano, un po’ come i pensieri, certe volte, o un gigantesco gioco dello scarabeo. E messe lì, una dopo l’altra, quelle parole, quelle stesse parole, componevano discorsi sempre nuovi, anche distanti con i loro significati, certe volte palesi e manifesti,altre invece arcaici, oscuri.  Giocavano, dentro a mulinelli dell’immaginazione, corrose dai sogni sparsi lungo i margini di un discorso spezzettato, a volte interrotto….eppure legate assieme, comunque, da un filo, sottile, invisibile, ma impossibile da dissolvere e ….o tagliare.  “Comunque vada, comunque sia, io non ti perdo” e dava una grande consolazione canticchiarla a bassa voce, quella strofa birichina che s’era insinuata dentro alle pieghe della mente, uscita chissà da quale ricordo……canzone piccina, ma detta così, guardandosi in faccia il proprio cuore, era come una cantarla a se stessi…dicendo di sè… “Ma io ho te, è solo un timido pretesto, ma io ho te… “ anche dei versi minimi, a volte,  sprigionano quel senso di verità che ti coglie impreparato, ed allora pensi, e pensare diventa una carezza, un mostrarsi di occhi che si ritrovano dentro ad un unico sguardo, dapprima pavido, indeciso e poi, a poco a poco…..sempre più sicuro, uno strusciar incerto di mani  fattosi in breve, sempre più preciso. Così germogliano a volte i sorrisi spontanei,come i fiori di campo che troveresti in un prato se solo uscissi un poco di casa ,anche oggi, nel piovoso meriggio che volge verso il tramonto ancora però tardo da raggiungere. Sorrisi, che li diresti attimi, istanti che si incorniciano fra l’imperlato dei denti e la curva delle labbra….  “Ma che cos’hai, ma cosa non ho, sono le stesse parole che io  ancor non  ti ho detto” e ci ripensi a volte,a quelle mille parole volate via, che non hai trattenuto o detto e forse che si sono perse per sempre….magari dentro ad un piazzale…spazzate via da un vento dispettoso  Ma lo sa il cuore, e lo sanno gli occhi, a guardarli, a guardarli bene,e se anche non le ho mai scritte, o magari le ho scritte mille volte, in modi sempre diversi, lo sai, lo sappiamo, che ci sono parole perse dentro di noi, che si affacciano nei silenzi che ci lasciamo attorno, e si vedono solo la notte,  quando ogni luce è spenta.