Zagara&Pepe

Bagliori d'Estate


D’improvviso si ritrovò lì al casello di quell’autostrada e subito dopo il bivio. Da una parte la direzione di casa, in quella opposta….l’altra via: l’incognita, il destino di nuovo in agguato o più semplicemente le mani di lei a esplorarlo in tutto il corpo e la sua bocca a sciogliersi in baci sempre più insistiti, ed il suo sesso, bagnato, caldo, profumato di mistero, e poi le parole, a centinaia a mescolarsi tutte assieme, dentro ad una sola stanza, l’unica,sempre quella, a confondersi fra i respiri, prima rilassati, sussurrati, divertiti e poi sempre più brevi, rotti di tanto in tanto da piccoli rantoli, dalle carezze e da quel mescolarsi di occhi.
E via via che il tempo passava, affondare le mani e poi le labbra e i denti fra quei seni pieni, lui e lei pieni di ingordigia come se fra quei denti ci rimanesse attaccato almeno un pezzetto di quel tempo, qualche istante di quel desiderio che sormontava la ragione per non dire del sentimento che si domandava in quale posto in quello spazio, potesse ritagliarsi un angolo tale da giustificarne almeno la presenza. Come se sui seni lei,con i morsi di lui, si ritrovasse il filo di un discorso, troppe volte interrotto, fra sé e quell’altra parte di sé che, incurante di tutto, la andava a cercare. Fuochi d’artificio insomma, che illuminano a giorno la volta fattasi buia ma che lo fanno per brevi attimi soltanto e tu lo sai, vedendoli, rimirandoli, che sono un attimo appena,che dureranno il lampo d’uno squarcio di luce, ma non ti stacchi da quello spettacolo, no, te lo lasci scivolare davanti agli occhi ed un poco dentro. Ed allora li vedi innalzarsi arditi verso l’infinito e sbocciare di quelle forme meravigliose che soltanto i sogni possono declinare,e tingersi di tinte di luce fino a rischiarar la notte e poi soltanto poi, ma è la frazione di un attimo di fronte all’infinito, reclinare il capo verso la terra e sprofondare, perdendosi, nell’oscurità del nulla fino ad essere quasi dimenticati. Eccoli lì quegli attimi, in un susseguirsi incessante che ti lascia senza fiato e senza l’alito d’un pensiero tutto rapito da quel succedersi di botti, di spari, d’ingiurie contro il silenzio e poi di frotte di luci e stormi di colori a volteggiare nell’aria spessa di fumi. Attimi, appunto. Come quelli che l’altra via aveva regalato.attimi, senza rimpianti, senza alcun ritorno. 
Succede tutto così, a volte, pure che alla memoria s’affacci un ricordo, come un bagliore e tu non puoi che fermarti e guardarlo passare ed al più salutarlo con la punta delle dita, che lo sai che coi ricordi passa anche il tuo tempo, quello si. Passato..