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Frank Wolf, versi


(Sergio Albiac, ritratto in Generative Art)FRANK WOLF ANNUSA E PISCIA Frank Wolf non ha perso il vizio, continua a pisciare la notte nel bosco di condom e detriti, a marcare con l’orina e il Gps i 43° 21′ Nord di latitudine e i 12° 35′ Est di longitudine, appena sotto la fogna ormai a cielo aperto di Umbertide. Perché non fu lui ad ammansire la sbornia del santo, a farsi insieme incularella alla macchia, a ululare di piacere nello sbranare pecori e montoni su ai pianori? Perché figlio, benedetto giglio,   sbrani valli e declivi, divori prata, smutandi soreta selva, e frate fiume stupri dalle monte alle valle? Frank Wolf, bluetooth all’orecchio, lacrime glaciali agli occhi, inacidite l’unghie    nelle sneackers modello Puma a punta evirata, up-‘n-down annusa e piscia sul crepaccio della discarica: “È morto nel miracolo il Lupo, ma subito dopo è crepato Dio”. Zagreus_va