zagreus_va

LA CASA DELLA MADE


LA CASA DELLA MADRELa casa della madre abita Le mie native foglie d’autunno, E lo sguardo, sui rami nudi ai vetri, Che rassetta i mattini già aggrappati Allo splendore della sera mesta, Fino all’aurora, che aspetta fuori La porta delle ore e della sorteLa casa della madre Abita la fuga e il ricordo, Il ritorno e l’oblio, le pareti Prive di zolla, il cielo senza Latte e grembo. Ti culla Nell’acciottolare dei piatti, Una eco di mare ti sale dentro: Un canto del male e della gloriaLa casa della madre Fuori ti spinge, ti serra stretto, T’abbandona sulla terra, Ti tesse con quelle foglie un letto, Nel vento ti prega, nel pianto Ti pensa, ti chiama nel pane, Ti lascia nel bicchiere il vino, Insieme alla cena del destino. (Zagreus_va)RT, dic 2015