Nel mondo dei sogni

Post n°31 pubblicato il 11 Novembre 2005 da webbo77
 
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Dopo pranzo il nostro maestro di scuola faceva sempre un pisolino" raccontava un discepolo di Soyen Shaku. Noi bambini gli domandavamo perché lo facesse e lui ci rispose: "Vado nel mondo dei sogni a trovare i vecchi saggi, come faceva Confucio". Quando Confucio dormiva, sognava gli antichi saggi e dopo parlava di loro ai suoi seguaci. Un giorno c'era un caldo terribile, e alcuni di noi si appisolarono. Il maestro ci rimproverò. "Siamo andati nel mondo dei sogni a trovare gli antichi saggi proprio come faceva Confucio" spiegammo noi. "E che cosa vi hanno detto quei saggi?" volle sapere il maestro. Uno di noi rispose: "Siamo andati nel mondo dei sogni, abbiamo incontrato i saggi e domandato se il nostro maestro andava là tutti i pomeriggi, ma oro ci hanno detto di non averlo mai visto".
Suggerita da matilda55555

 
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Insieme alla corrente

Post n°30 pubblicato il 10 Novembre 2005 da webbo77
 
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Un uomo anziano cadde accidentalmente nelle rapide di un fiume, e si avvicinava pericolosamente ad una cascata. Tutti i presenti sulla sponda del fiume temettero per la vita dell'uomo, ma egli miracolosamente riemerse vivo ed illeso ai piedi della cascata. La gente sorpresa gli chiese come fosse riuscito a sopravvivere. "Ho adattato me stesso all'acqua, e non l'acqua a me. Senza pensare ho permesso al mio corpo di essere modellato dalla corrente. Tuffandomi nei vortici, ne sono venuto fuori. Così sono sopravvissuto".

 
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Dialogo

Post n°29 pubblicato il 10 Novembre 2005 da webbo77
 
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Gli insegnanti di Zen abituano i loro giovani allievi ad esprimersi. Due templi Zen avevano ciascuno un bambino che era il prediletto tra tutti. Ogni mattina uno di questi bambini, andando a comprare le verdure, incontrava l'altro per la strada. "Dove vai?" domandò il primo. "Vado dove vanno i miei piedi" rispose l'altro. Questa risposta lasciò confuso il primo bambino, che andò a chiedere aiuto al suo maestro. "Quando domattina incontrerai quel bambino," gli disse l'insegnante "fagli la stessa domanda. Lui ti darà la stessa risposta, e allora tu domandagli: fa conto di non avere i piedi: dove vai in quel caso? Questo lo sistemerà". La mattina dopo i bambini s’incontrarono di nuovo. "Dove vai?" domandò il primo bambino. "Vado dove soffia il vento" rispose l'altro. Anche stavolta il piccolo rimase sconcertato, e andò a raccontare al maestro la propria sconfitta. "E tu domandagli dove va se non c'è vento" gli consigliò il maestro. Il giorno dopo i ragazzi s’incontrarono per la terza volta. "Dove vai?" domandò il primo bambino. "Vado al mercato a comprare le verdure" rispose l'altro.
Suggerita da matilda55555

 
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Solo due parole

Post n°28 pubblicato il 09 Novembre 2005 da webbo77
 
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C'era una volta un monastero famoso per la sua severità. Vi si osservava il voto del silenzio, e a nessuno era dato il permesso di parlare. C'era una sola eccezione a questa regola: ogni dieci anni ai monaci veniva permesso di dire solo due parole.
Dopo aver passato i suoi primi dieci anni nel monastero, un monaco andò dal maestro. "Sono passati dieci anni", disse il maestro "Quali sono le due parole che vuoi dire?".

"Letto....duro....", disse il monaco.

"Capisco", rispose il maestro.

Dopo dieci anni il monaco ritornò dal maestro. "Sono passati altri dieci anni", disse il maestro "Quali sono le due parole che vuoi dire?"

"Cibo...puzza...", disse il monaco.

"Capisco", rispose il maestro.

Passarono altri dieci anni, e il monaco tornò ancora una volta dal maestro, il quale chiese: "Quali sono dunque le tue due parole dopo questi dieci anni?"

"Io...abbandono!", disse il monaco.

"Bene, capisco", rispose il maestro "Non hai fatto che lamentarti tutto il tempo".

 
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La cosa più preziosa del mondo

Post n°27 pubblicato il 09 Novembre 2005 da webbo77
 
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Uno studente domandò ad un maestro cinese di Zen: "Qual è la cosa più preziosa del mondo?" Il maestro disse: "La testa di un gatto morto". "E perché la testa di un gatto morto è la cosa più preziosa del mondo?" insistette lo studente. Il maestro rispose: "Perché nessuno può dirne il prezzo".
Suggerita da matilda55555

 
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L'uomo e la tigre

Post n°26 pubblicato il 09 Novembre 2005 da webbo77
 
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Ringrazio pubblicamente matilda55555 per il contributo fornito al mio blog, riproponendo la storia che mi ha inviato come commento al messaggio precedente. Prego Matilda e chiunque abbia qualche storia interessante da raccontare di arricchire la mia modesta raccolta.

Un uomo che camminava per un campo si imbattè in una tigre. Si mise a correre, tallonato dalla tigre. Giunto a un precipizio, si afferrò alla radice di una vite selvatica e si lasciò penzolare oltre l'orlo. La tigre lo fiutava dall'alto. Tremando, l'uomo guardò giù dove in fondo all'abisso, un'altra tigre lo aspettava per divorarlo. Soltanto la vite lo reggeva. Due topi, uno bianco e uno nero, cominciarono a rosicchiare pian piano la vite. L'uomo scorse accanto a sé una bellissima fragola. Afferrandosi alla vite con una mano sola, con l'altra spiccò la fragola. Com'era dolce!

 
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Il paradiso

Post n°25 pubblicato il 08 Novembre 2005 da webbo77
 
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Due uomini erano vagavano perduti nel deserto. Stavano morendo per la fame e la sete. Ad un certo punto arrivarono di fronte ad un alto muro. Riuscivano a sentire dall'altra parte del muro lo scroscio di una cascata e uccelli cinguettare. Sopra di loro vedevano i rami di un albero lussureggiante che si estendevano dalla sommità del muro: i suoi frutti sembravano deliziosi.
Uno dei due uomini riuscì ad arrampicarsi e a saltare dall'altra parte. L'altro, invece, tornò nel deserto per aiutare gli altri viaggiatori dispersi a trovare la loro strada per l'oasi.

 
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Il millepiedi

Post n°24 pubblicato il 07 Novembre 2005 da webbo77
 
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Un millepiedi viveva sereno e tranquillo. Finché un rospo un giorno non disse per scherzo:
"In che ordine metti i piedi l'uno dietro l'altro?"
Il millepiedi incominciò a lambicarsi il cervello e a fare innumerevoli prove.
Il risultato fu che da quel momento non riuscì più a muoversi.

 
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La freccia avvelenata

Post n°23 pubblicato il 07 Novembre 2005 da webbo77
 
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"Se un uomo viene colpito da una freccia avvelenata e non vuole che gli sia tolta prima di sapere chi l'abbia lanciata, a quale casta appartenga, quale sia il suo nome, quale sia la sua famiglia, quale sia la sua statura, quale sia la sua carnagione, da quale paese provenga, il tipo di arco che usa, il tipo di corda, il tipo di freccia, il tipo di penne, il tipo di punta, ecc., costui morirà prima di conoscere tutte queste cose."
(Buddha)

Commento: Nella ricerca della verità - argomenta il Buddha - incontriamo numerose domande inutili: se l'universo sia o non sia eterno, se sia o non sia limitato, se esista o non esista un'anima, se esista o non esista un Dio, e così via. Ma "se un uomo vuole rimandare la ricerca e la pratica dell'Illuminazione fino a risolvere questi problemi, morirà senza aver trovato la Via." Che cos'è questa freccia avvelenata se non la mente che perde tempo con il pretesto di dover prima risolvere innumerevoli questioni filosofiche?

 
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Il bue assetato

Post n°22 pubblicato il 06 Novembre 2005 da webbo77
 
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Si può portare il bue assetato al fiume, ma se non sarà lui a bere, morirà.

 
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La bandiera

Post n°21 pubblicato il 06 Novembre 2005 da webbo77
 
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Due uomini discutevano davanti ad una bandiera che sventolava nel vento.
"E' il vento ciò che in realtà si muove", diceva il primo. "No, è la bandiera che si stà muovendo", dichiarava il secondo.
Un maestro zen, che si trovava a passare da quelle parti, udito il dibattito, li interruppe "Nè il vento nè la bandiera si stanno muovendo" disse "E' la mente che si muove".

 
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Il gatto rituale

Post n°20 pubblicato il 05 Novembre 2005 da webbo77
 
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Quando il maestro spirituale ed i suoi discepoli cominciavano la loro meditazione serale, il gatto che viveva nel monastero faceva un gran baccano, e li distraeva. Allora il maestro ordinò che il gatto venisse legato durante la pratica serale.
Anni dopo, quando il maestro era morto, il gatto continuò ad essere legato durante le pratiche meditative. E quando infine il gatto morì, un altro gatto venne portato nel monastero e legato durante la meditazione.
Secoli dopo, eruditi discendenti del maestro spirituale, scrissero sapienti trattati sul significato religioso del legare un gatto durante la pratica meditativa.

 
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L'alternativa

Post n°19 pubblicato il 04 Novembre 2005 da webbo77
 
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Là dove trovi il Buddha, non ti fermare;
là dove non trovi il Buddha, procedi oltre.

 
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Inferno e paradiso

Post n°18 pubblicato il 04 Novembre 2005 da webbo77
 
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Un soldato che si chiamava Nobushige andò da Hakuin e gli domandò: " C'è davvero un paradiso e un inferno?".
" Chi sei? " volle sapere Hakuin.
"Sono un samurai" rispose il guerriero.
" Tu un soldato! " rispose Hakuin. " Quale governante ti vorrebbe come sua guardia? Hai una faccia da accattone!".
Nobushige montò così in collera che fece per snudare la spada, ma Hakuin continuò: "Sicché hai una spada! Come niente la tua arma è troppo smussata per tagliarmi la testa".
Mentre Nobushige snudava la spada, Hakuin osservò: "Qui si aprono le porte dell'inferno! ".
A queste parole il samurai, comprendendo l'insegnamento del maestro, rimise la spada nel fodero e fece un inchino.
"Ora si aprono le porte dei paradiso" disse Hakuin.

 
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La differenenza

Post n°17 pubblicato il 03 Novembre 2005 da webbo77
 
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L'unica differenza fra un illuminato e un uomo comune è che il primo sa di essere un illuminato e il secondo non lo sa.

PS: Mia nonna allora era davvero illuminata....solo non lo sapeva!!
(Cfr. messaggio No 11)

 
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Svuota la tazza

Post n°16 pubblicato il 03 Novembre 2005 da webbo77
 
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Un professore universitario andò a far visita ad un famoso maestro zen. Mentre il maestro in silenzio serviva il the, il professore parlava di zen. Il maestro riempì la tazza del professore fino all'orlo, e continuò a versare. Il professore osservò la tazza che traboccava finchè non riuscì più a trattenersi oltre: "E' stracolma! Non può contenerne ancora!" sbottò il professore. "Tu sei come questa tazza" replicò il maestro, "come posso mostrarti lo zen se prima non svuoti la tua tazza?"

 
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Sogno

Post n°15 pubblicato il 03 Novembre 2005 da webbo77
 
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Una volta il grande maestro Taoista Chuang Tzu sognò di essere un farfalla che si librava nell'aria. Nel sogno egli non aveva nessuna consapevolezza della propria individualità di essere umano. Era solamente una farfalla. Improvvisamente si svegliò ritrovandosi disteso sul suo giaciglio, di nuovo un essere umano. Ma allora egli riflettè: "Ero prima un uomo che sognava di essere una farfalla, o sono adesso una farfalla che sogna di essere un uomo".

 
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La ciotola

Post n°14 pubblicato il 02 Novembre 2005 da webbo77
 
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Un novizio, appena entrato nel monastero, domandò al maestro Chao-chou: "Ti prego, spiegami che cosa devo fare per raggiungere l'illuminazione".
"Hai mangiato la tua zuppa?"
"Si."
"Allora, lava la ciotola."

 
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In catene

Post n°12 pubblicato il 02 Novembre 2005 da webbo77
 
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Un giorno al maestro Seng-ts'an si presentò un giovane che dichiarò: "Vengo da te perché cerco la liberazione".
"Chi ti ha incatenato?" gli domandò il maestro.
"Nessuno."
"Allora, sei già libero."

 
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Quando hai sonno

Post n°11 pubblicato il 31 Ottobre 2005 da webbo77
 
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Uno studente chiese al suo maestro: "Maestro, cosa è l'illuminazione?".

Il maestro rispose: "Quando hai fame, mangia. Quando hai sonno, dormi".

PS: questa mi ha fatto davvero ridere quando l' ho letta...perchè me lo diceva sempre mia nonna. Che fosse stata una illuminata? ;)

 
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