Una storia del Medio EvoVlad Tepes (nominato poi Dracula) cresceva con il fratello Radu il Bello tra le corti della nativa Sighisoara e della nuova capitale Tirgoviste, strategicamente situata sulle alture dei Carpazi meridionali, detti anche gli Alpi Transilvanici. Il loro padre, intanto, si cimentava in una serie di battaglie per conservare la sua egemonia sulla regione. Insidiavano il principato nemici di diversa provenienza, che non costituendo un'unica compagine lo costringevano a estenuanti campagne, senza soluzione di continuità, su fronti diversi e con diversi alleati.I signori della guerraImpetuoso e fedele, combatteva in ogni frangente al suo fianco il primogenito Mircea, la cui fama di guerriero instancabile andava crescendo tra i voivoda (prinicpi) coinvolti a vario titolo - alleati talvolta, avversari talvolta - in quella girandola di guerre. Ancor più del padre, veniva considerato l'emulo e l'erede ideale del nonno in cui portava il nome, Mircea il Vecchio, il primo della famiglia ad avere avanzato pretese sulla Valacchia nei confronti dei cugini Bessarabi, avallandole con uno speciale zelo guerriero contro i Turchi, per difendersi dai quali aveva edificato sul Danubio la città fortificata di Giurgiu (al sud). Si agitavano in questo crogiuolo di morte piccoli despoti senz'altra indipendenza che quella assicurata loro dal taglieggiamento e dal saccheggio dei territori circostanti, ma anche principi coronati, sovrani già insediati su troni prestigiosi e lo stesso imperatore, trascinato in contese ambigue e dall'esito imprevedibile.Com'era successo con i Hussisti di Boemia, eretici e nazionalisti strumentalizzati da re Venceslao per minare l'autorità imperiale del fratello Sigismondo. C'erano in campo le famiglie dei Bessarabi, divise nel rivendicare i troni di Valacchia, Moldavia e Transilvania; c'erano gli Hunyadi transilvani, capeggiati dal principe Janos, la cui fama di crociato invito l'induceva a farsi largo quale aspirante alla corona ungherese; c'era il moldavo Bogdan, cugino di Vlad, che con suo figlio Stefano tentava di conseguire un primato tra i principi schierati contro la Porta; e c'erano gli Asburghi, che dall'Austria sognavano un impero danubiano a scapito dell'Ungheria anche gli Jagelloni di Polonia, discesi dalla Lituania e ora protesi verso Boemia e Romania dopo aver messo in ginocchio l'Ordine teutonico, pallido fantasma della gran macchina da guerra ch'era stato.
La storia di dracula.......!
Una storia del Medio EvoVlad Tepes (nominato poi Dracula) cresceva con il fratello Radu il Bello tra le corti della nativa Sighisoara e della nuova capitale Tirgoviste, strategicamente situata sulle alture dei Carpazi meridionali, detti anche gli Alpi Transilvanici. Il loro padre, intanto, si cimentava in una serie di battaglie per conservare la sua egemonia sulla regione. Insidiavano il principato nemici di diversa provenienza, che non costituendo un'unica compagine lo costringevano a estenuanti campagne, senza soluzione di continuità, su fronti diversi e con diversi alleati.I signori della guerraImpetuoso e fedele, combatteva in ogni frangente al suo fianco il primogenito Mircea, la cui fama di guerriero instancabile andava crescendo tra i voivoda (prinicpi) coinvolti a vario titolo - alleati talvolta, avversari talvolta - in quella girandola di guerre. Ancor più del padre, veniva considerato l'emulo e l'erede ideale del nonno in cui portava il nome, Mircea il Vecchio, il primo della famiglia ad avere avanzato pretese sulla Valacchia nei confronti dei cugini Bessarabi, avallandole con uno speciale zelo guerriero contro i Turchi, per difendersi dai quali aveva edificato sul Danubio la città fortificata di Giurgiu (al sud). Si agitavano in questo crogiuolo di morte piccoli despoti senz'altra indipendenza che quella assicurata loro dal taglieggiamento e dal saccheggio dei territori circostanti, ma anche principi coronati, sovrani già insediati su troni prestigiosi e lo stesso imperatore, trascinato in contese ambigue e dall'esito imprevedibile.Com'era successo con i Hussisti di Boemia, eretici e nazionalisti strumentalizzati da re Venceslao per minare l'autorità imperiale del fratello Sigismondo. C'erano in campo le famiglie dei Bessarabi, divise nel rivendicare i troni di Valacchia, Moldavia e Transilvania; c'erano gli Hunyadi transilvani, capeggiati dal principe Janos, la cui fama di crociato invito l'induceva a farsi largo quale aspirante alla corona ungherese; c'era il moldavo Bogdan, cugino di Vlad, che con suo figlio Stefano tentava di conseguire un primato tra i principi schierati contro la Porta; e c'erano gli Asburghi, che dall'Austria sognavano un impero danubiano a scapito dell'Ungheria anche gli Jagelloni di Polonia, discesi dalla Lituania e ora protesi verso Boemia e Romania dopo aver messo in ginocchio l'Ordine teutonico, pallido fantasma della gran macchina da guerra ch'era stato.