io sono cosi

ospedale da bambino


si quando tu non mi scrivi, mi manchi e mii vien sempre da pensare di essere stato abbandonato. da piccolo mi mancava tanto la mamma perché al lavoro e le scrivevo all’età di sette otto anni lunghe lettere, in fin dei conti le stesse lunghe lettere ceh scrivo ora di ciò che mi accadeva durante il giorno, potessi rileggere una di quelle lettere e vederne la differenza morale, ci sarà secondo te?? poi sono stato per due settimane presso una clinnica enorme a 80 km. da casa nostra in Germania per essere operato agli occhi e i miei genitori venivano una volta a settimana a trovarmi e io mi sentivo tanto solo in una clinica cosi grande , in una stanza cosi grande con altri bambini cui non legavo perché stavo nella mia tristezza e nostalgia di casa e piangevo come ora, forse più ora che allora... avevo con me la mia Pupseli, un altro nome come quelli che mi vengono spontanei in mente per chiamare i miei animaletti preferiti e amati, (anche il nome scopscops) che non deve essere frainteso è un nome che mi è venuto quando osservavo con gioia la mia Ambra venirmi incontro quando ho vissuto da solo per un certo periodo. (secondo me la prima gnossienes che comincia a 8,24 minuti è suonata troppo veloce.) io l’ho suonata per un mese unn po' maluccio perché non l’ho studiata bene ma non bisogna accelaerare cosi tanto quando va in sib. ti mando la foto di Ambra una certosina bellissima adottata a Milano da una coppia di guardiani notturni. tornando all’ospedale il venerdì c’erano le operazioni e già il giovedì tremavo tutto di paura standomene a letto tutto il giorno, non avevo voglia di giocare, avrei voluto solo tornare a casa. la mattina del venerdì presto mi sveglia una infermiera e a supino mi fa una puntura dolorosa nel sedere, ho sempre vicino la mia pupseli rossa con i ppuntini neri e le antenne gialle (sapessi quanto piango nel descriverla, magari quando l’ho persa un adulto trovandola l’ha buttata in fretta e furia senza pensare al dolore che provoca in un bambino?? hai mai pensato a questo e di questi dolori morali ai bambini vi sono numerosissimi ogni giorno specialmente da parte dei loro stessi genitori.mi ricopre il sedere e mi lascia solo, sento piano piano che gli occhi si stanno chiudendo e il sonno pesante mi avvolge ma non è cosi immediato nella mezz’ora che sto lì nella grande camera, quando mi sento spingere in sala operatoria e sopra i miei occhi rivolti all’insù vedo questa enorme lampada che mi acceca sono ancora conscio e mi infilano dei grossi aghi ai polsi facendomi male come se si trattasse di una ennesima puntura, sono gli ultimi dolori che sento e poi ore dopo mi sveglio in una camera ove batte il sole con una fasciatura sugli occhi con una sete tremenda e chiiedo da bere e fortunatamente una infermiera accanto mi porge alle labbra un sorso di thè.  pensavo il sabato giorno dopo che fosse finito l’inferno, però quando il giovedì successivo sentivo i miei genitori parlare con il dottore e nella mia piccola intelligenza captavo che l’operazione non era andata bene e che bisognava ripeterla, mi sono sentito morire dentro di me e piangevo sotto le coperte senza farmi scorgere pensando di essere stato tradito anche dai genitori. sapendo il travaglio e il dolore che mi aspettava di nuovo, non riuscivo a capire e a farmene un ragione...