zeroincondotta

Post N° 10


«Non voglio mandare al macero le culture politiche del Novecento, perché restano fondamentali per la nostra identità, ma non riescono ad offrire soluzioni ai problemi di oggi. Che ricette ci dà il socialismo del Novecento sul tifone Katrina, sul virus dei polli, sulla fecondazione artificiale?». (Paolo Gentiloni, «braccio destro» di Francesco Rutelli, intervistato da "Repubblica").Gentiloni, secondo me, è una brava persona. Quindi, probabilmente lui lo pensa veramente, che i grandi problemi che la politica dovrà risolvere nel prossimo millennio saranno le inondazioni, le malattie dei polli e le tecniche di riproduzione. Evidentemente, la povertà e le guerre e l'ingiustizia sociale sono problemi ormai risolti: meno male che ce l'ha detto Gentiloni, io non me ne ero accorto. Per forza, del resto, ero intento a leggere questo vecchiume...«Con quale mezzo la borghesia supera le crisi? Da un lato, con la distruzione coatta di una massa di forze produttive; dall'altro, con la conquista di nuovi mercati e con lo sfruttamento più intenzo dei vecchi. Dunque, con quali mezzi? Mediante la preparazione di crisi più generali e più violente e la diminuzione dei mezzi per prevenire le crisi stesse».[...] «Ci si è rinfacciato, a noi comunisti, che vogliamo abolire la proprietà acquistata personalmente, frutto del lavoro diretto e personale; la proprietà che costituirebbe il fondamento di ogni libertà, attività e autonomia personale. Proprietà frutto del proprio lavoro, acquistata, guadagnata con le prorie forze! Parlate della proprietà del minuto cittadino, del piccolo contadino che ha preceduto la proprietà borghese? Non c'è bisogno che l'aboliamo noi, l'ha abolita e la va abolendo di giorno in giorno lo sviluppo dell'industria. [...] Voi inorridite perché vogliamo abolire la proprietà privata. Ma nella vostra società attuale la proprietà privata è abolita per i nove decimi dei suoi membri; la proprietà privata esiste proprio per il fatto che per nove decimi non esiste. Dunque voi ci rimproverate di voler abolire una proprietà che presuppone come condizione necessaria la privazione della proprietà dell'enorme maggioranza della società.In una parola, voi ci rimproverate di volere abolire la vostra proprietà. Certo, questo vogliamo».(K. Marx, F. Engels, Manifesto del partito comunista)