zeroincondotta

Post N° 19


Che barba, che noia, che noia, che barba. Quando ho osato scrivere che ci stavano le veline del Giornale, e sono perciò stato severamente ripreso dal mio amato Lettore segreto, magari avevo anche esagerato un po', ma mica pensavo di essere preso sul serio. Alla lettera, addirittura. Il mio non era un suggerimento, che diamine! A questo punto mi unisco al coro delle Fan: aridatece Gibran e Neruda, il compagno Neruda, il comunista Neruda, sì, quello. Aridatece le dame e i cavalieri e le notti nebbiose e la legione straniera o che altro era, per carità.Per quanto mi riguarda, consacrerò questo blog alla rassegna delle cose per cui vale la pena vivere, tra le quali non mi capita di annoverare, per fortuna mia e del mio equilibrio mentale, nessuno dei personaggi che animano questa povera, povera scena politica.Tra le cose per cui vale la pena di vivere, invece, c'è senz'altro LUI, e le cose che ha scritto. Da sempre ho desiderato avere nella mia segreteria telefonica un messaggio così:"NON PARLATE CON ME, PARLATE CON QUESTA MACCHINA. NON VOGLIO PARLARE. PARLATE ALLA MACCHINA. IO NON SONO IN NESSUN POSTO E ANCHE VOI NON SIETE IN NESSUN POSTO. LA MORTE ARRIVA PER AFFERRARCI CON LE SUE MANINE. NON DESIDERO PARLARE. PARLATE ALLA MACCHINA".(Charles Bukowski, "Hollywood, Hollywood!", 1989)