SOGNI

Tutto comincia come una giornata tranquilla...


Sto girando per vari uffici per lavoro. Sono indaffarata, ho paura di fare errori, di dimenticare qualcosa. Mi chino a terra a guardare nella borsa per controllare alcuni documenti. Non so come, ma in quel momento sono in una piazza e all'improvviso....BOOOOM un'autobus mi piomba addosso. Non lo vedo subito, ma lo sento, dietro la schiena, non proprio al centro, cado e mi vedo a pochi centimentri dal naso l'enorme ruota che temo che mi schiacci.Ho paura del suo peso, potrebbe tranciarmi un braccio, ma non ci riesce. Comunque mi sento schiacciata tra l'autobus e un muro. Non capisco bene la dinamica, ma sembra che l'autobus faccia retromarcia verso di me, ma io riesco a farmi spazio in una piccola rientranza nel muro (come quelle delle finestre dei seminterrati). Poi il bus si ferma. Per paura che riparta e magari mi soffochi con i gas di scarico mi muovo e riesco a tirarmi fuori. Lì attorno diversi ragazzi e ragazze, probabilmente adolescenti o universitari. Stanno fermi, come se aspettassero. Io sono in disordine e in stato confusionale e li interrogo: "Possibile che a nessuno di voi sia venuto in mente di dire all'autista di fermarsi???" Loro mi danno risposte vaghe, non le ricordo. Si erano accorti di quanto accaduto, ma era come se a loro non importasse nulla. Le loro facce erano imperturbabili. Tra la folla, una voce femminile, quasi per giustificarsi sembra accennare di aver provato a dire qualcosa. Me ne vado, è sera, prendo una scorciatoia. La conosco, è un vicolo poco trafficato, ma ho paura che sia mal frequentato. Lo percorro, mi fermo in una rientranza, simile ad un cortiletto invaso da erbacce e rovine. Qui prendo un fazzoletto e mi asciugo le lacrime. Singhiozzo e sospiro un po'. Sono ancora scioccata per l'accaduto. Poi riprendo a camminare. Degli uomini con dei cani mi vengono incontro.Non ho paura dei cani, se loro non sentono la paura non ti fanno niente. Attraverso il gruppo di uomini con i cani con noncuranza e sbuco in una strada del centro storico piena di gente che passeggia. Tra questi un uomo con diverse amputazioni su una sedia a rotelle elettrica che riesce a manovrare da solo. E' malridotto, ma ha lo sguardo fiero di chi non si arrende. Sorrido e continuo a camminare.