Pausa caffé

Invenzioni: l’aereo


L'aeroplano ha modificato notevolmente la vita dell'uomo permettendo cose prima impensabili e oggi assolutamente fondamentali, come il paracadutismo o l'atterraggio di emergenza, nonchè importanti applicazioni pratiche, come il monitoraggio aereo della crescita notturna dei tuberi. L'invenzione dell'aereo ha infine dato uno scopo all'aeroporto, che era stato inventato circa mezzo secolo prima a Berna e di cui non era ancora stata trovata un'applicazione pratica. I fratelli Wright furono i primi a intuire che per poter far volare un oggetto era necessario fare gli esperimenti all'aperto e non tra le mura domestiche. Superato questo scoglio insormontabile ebbero l'idea di creare un aliante che fosse spinto da un motore: a tale scopo presero il motore di una vecchia Fiat Panda 30. Il risultato fu solo un ingombrante oggetto fermo che faceva un gran rumore, consumava molta benzina e di cui dovevano pagare l'assicurazione. Così pensarono anche di aggiungerci delle ruote. Il risultato continuava a non soddisfare i due pionieri, poiché la nuova macchina riusciva a muoversi a terra ma senza librarsi in volo. Nonostante questo piccolo difetto i Wright usarono questo nuovo veicolo per andare in paese a fare la spesa e a rimorchiare le donne. Certo, era un po' ingombrante girare per le strade con un aliante con un'apertura alare di 5 metri, soprattutto quando dovevano parcheggiare. Ma loro erano contenti così. Improvvisamente i Wright ebbero l'idea che poi darà la svolta alla loro invenzione: il clacson! Il clacson permetteva loro di avvisare gli altri del loro arrivo, in modo che la strada si liberasse prima che passassero. I Wright continuarono la loro personalizzazione dell'autoveicolo, aggiungendoci alettoni, spoiler e luci psichedeliche. Poi un giorno attaccarono un’elica al motore con l’intenzione di rendere il loro autoveicolo ancora più tamarro. Il risultato fu che la loro macchina cominciò a volare mentre si trovavano sull'A4 in direzione di Mestre: loro non se ne accorsero neppure, ma continuavano a ciarlare dei fatti loro pensando di aver preso una strada di montagna poco trafficata. Poi videro delle anatre che gli passarono di fianco e finalmente pensarono: “Ci hanno sorpassato a destra, dovrebbero multarle”. Poi entrarono in una nuvola e allora capirono: “Questa nebbia fuori stagione è davvero strana.” Poi finì la benzina e si schiantarono al suolo. E solo allora tutto fu chiaro: Mestre era dall'altra parte! Avevano preso la strada nella direzione sbagliata. Continuarono così a viaggiare senza accorgersi di nulla per altri tre giorni, fino a quando notarono che potevano vedere le signorine spogliarsi nei piani alti degli edifici. Solo allora capirono di aver volato. A questo punto i due fratelli intuirono (era ora) la portata della loro invenzione e decisero di cimentarsi nella sfida che avevano sempre desiderato affrontare: entrare nel mercato dei tappi di sughero. L'aereo permetteva infatti loro di pubblicizzare degnamente i loro prodotti. Fecero così il giro del Veneto con il loro aereo, facendo voli dimostrativi per pubblicizzare i tappi di loro fabbricazione con questo slogan: “Se sappiamo far volare un catorcio, figuratevi come sono buoni i nostri tappi!”. Nonostante questa massiccia campagna pubblicitaria, purtroppo i consumatori erano sempre più interessati all'aereo e non ai tappi di sughero. Ciò li convinse ad abbandonare la produzione dei tappi di sughero per dedicarsi a quella degli aerei. Rifecero così il giro del Veneto spingendosi fino in Lombardia, facendo voli dimostrativi per pubblicizzare questa volta l'aeroplano, anche se frequentemente cercavano di piazzare qualche partita di tappi di sughero.