Zia Mariù racconta

Dudù il superfarfallone


 
C’era una volta una casetta bianca circondata da un giardino , che in primavera si riempiva di mille fiori colorati . Il farfallo Dudù, si posò un giorno sul recinto del giardino e pettinandosi esclamò. “Oh ,finalmente ho trovato un giardino come dico io,con fiorelline degne della mia bellezza, chissà se riuscirò a maritarmi con una di loro!” .I fiorellini, incantati dalle sinuose forme del farfallone ed emozionati per le sue dichiarazioni, iniziarono a corteggiarlo cercando di ammaliarlo con i propri colori. Dudù iniziò la sua ricerca adagiandosi sui petali della margherita; la guardò ben bene e domandò: “ Cara amica mia, dimmi cosa potresti offrire ad un farfallo bello come me?”. La margheritina ,intimidita chiuse un po' i petali sul viso ,poi prese fiato e rispose aprendo arditamente i petali: “Caro Dudù, io potrei darti tutta la semplicità e purezza possibile, e sono qualità che oggi giorno non si trovano facilmente!”.Dudù si fermò a pensare qualche istante, ma poi fu catturato dalle eleganti movenze della signorina Girasole, vanitosa assai e sempre impegnata nella ricerca del sole, e si allontanò lasciando la povera margherita senza una risposta.“Oh signorina Girasole”, disse Dudù, “il tuo colore giallo mi abbaglia tanto è luminoso”.“Grazie caro Dudù”, rispose la signorina Girasole, “io sono il fiore che porta allegria e gioia sotto i raggi del sole; potremmo divertirci molto insieme. Perché non rimani con me?”.Dudù , non sentendosi ancora pronto per prendere una decisione, riprese a svolazzare per il giardino lasciando anche il girasole senza una risposta.Mentre volava in qua e là, Dudù pensò tra sé e sé: “Sarà difficile trovare un fiore con cui trascorrere il resto della mia vita. Ancora non ne ho visto uno degno della mia bellezza”. Mentre era assorto nei suoi pensieri, Dudù sentì un vocina sottile. Era la Gerbera, che lo invitava a posarsi sui suoi petali delicati.“ Oh caro Dudù”, disse la gerberina, “con me passeresti proprio una bella vecchiaia, perché io ti darò amore e tenerezza”. Dudù, quasi infastidito dall’insistenza del fiorellino rispose cercando di mantenere un tono gentile: “Cara Gerberì, sei molto gentile, ma temo proprio di essermi sbagliato. In questi giardino proprio non c'è un fiore degno di me .I colori delle mie ali sono troppo  sgargianti per potersi sposare con quelli di voi piccoli fiori comuni. Io ho bisogno di un fiore raro, di quelli di cui si legge sui libri di fiabe di quelli che col loro profumo e i loro colori fanno perdere il senno se gli si passa vicino. Ecco, con un fiore a quel modo , io potrei perdere la testa e potrei anche ,anche,anche sposarmi!”.Anche se ferita nell’orgoglio dalle parole di Dudù, Gerberina azzardò un suggerimento al farfallone vanitoso. “ Se non trovi tra di noi l'amore della tua vita,dovresti andare da Orchidea”, gli rispose un po' delusa “Penso che lei sia la più bella di tutte, è come un arcobaleno dopo un acquazzone d'estate,fresca e vellutata e sorridente. Si dice inoltre che venga da paesi lontani ricchi di foreste e fiumi. Forse con lei potrai trovare la felicità che cerchi”, concluse la Gerbera.Esaltato dalle parole del fiorellino, Dudù svolazzò alla ricerca di Orchidea e una volta trovata le si avvicinò nel modo più aggraziato di cui fosse capace.Il povero Dudù però non riuscì neppure ad aprir bocca, perché Orchidea, che aveva visto e sentito tutto , lo scacciò .“Vattene via, specie di moscone senz'anima,ho visto come hai trattato le mie sorelle di campo e le tue parole false e piene di presunzione suonano alle mie orecchie come un fastidioso ronzio. Vattene da questo giardino che merita la tua assenza e non tornare mai più”.Dudù, abbattuto da quelle parole,che gli risuonavano nelle orecchie come l'acqua rimbombante delle cascate, rimase sconsolato a svolazzare per il giardino . Alla fine pensò di ritornare da Margherita.“Lei non mi rifiuterà”, pensò Dudù. Ma questa girò la sua corolla dall'altra parte e lo stesso fecero tutti i fiori che aveva cercato di corteggiare.Alla fine della giornata, triste e stanco il farfallone si posò su una ramo e da lì, ammirando la distesa di fiorellini addormentati, pensò: “ Che sciocco che sono, con il mio atteggiamento da superfarfallone ho avuto tante possibilità ma le ho sciupate tutte e perché? per la sola presunzione di ottenere di più. E adesso cosa mi rimane se nessuna di loro non mi vuol nemmeno parlare, nulla,dovrò essere più modesto !In fin dei conti nessuno è più bello dell'altro,la vera bellezza è dentro ,nel cuore ! E se ne volò speranzoso ,alla ricerca di una compagna, che gli volesse bene.fiaba di H.C.Andersen rielaborata da Zia Mariù 2014