Zia Mariù racconta

Ad Elisa


E rubò le parole ad una poesiaper comporre una canzone a Elisa mia.Ne rubò qualcuna anche ad un'operetta, al fin ché la canzoncina fosse perfetta.Note dolcissime dovevano emettere gli strumenti...gli strimpelii dovevano esser assenti.E si raccomandò al trombone:devi suonar delicato,come un fiorellin che dondola nel prato!Vedrai, saprà esser gentile come un uccellino,disse sicuro il violino.Popporopoppò, suono il controfagotto,e si capì che anch'esso si sarebbe fatto in otto .L'arpa cominciò tremare: non è il momento ora ,non ti devi emozionare!la richiamò il pianoforte,il più esperto, perché aveva lavorato a corte.E un tintinnio gioioso si sentì,era il triangolo squillante che starnutì!Silenzio! tuonò la grancassa,non distraiamoci, che qui il tempo passa!E nonno Piero cominciò a suonare,la chitarra ,con una musica che sembrava la voce del mare.Lui aveva messo tutti d'accordo,e dopo mesi è nascosto ancora nel suo cuore quel dolcissimo ricordo. Zia Mariù 2018