Zia Mariù racconta

La fantastica storia di Guglielmo Tell


Viveva tra le verdi valli e le montagne in Svizzera Guglielmo Tell. Egli era un uomo tranquillo e molto coraggioso,alto e con due spalle grandi così,due braccia robuste come rami di alberi e portava un cappello con due piume di aquila. Guglielmo sapeva andare a cavallo, come nessuno nel suo paese ed era un abile arciere,aveva una mira perfetta e con il suo arco o la sua balestra faceva sempre centro . Lui sbagliava solo quando gli pestavano i piedi ,insomma quando qualcuno lo faceva davvero arrabbiare. Era però difficile vederlo arrabbiato,ma un giorno a stuzzicarlo ci pensò l'ufficiale delle tasse del re,un certo signor Gessler. L'ufficiale ,che si dava tanta importanza ed era molto prepotente ,una mattina ordinò ai soldati del re di attaccare ad una colonna il suo cappello preferito, quello di velluto rosso e pretendeva che chiunque gli passasse davanti gli rendesse omaggio con un inchino,come se fosse una persona e non un oggetto. Guglielmo Tell passò davanti al cappello, a cavallo con suo figlio Gualtierino, ma egli non si inchinò. Si rifiutò di fare la reverenza al cappello e così l'ufficiale per punizione lo condannò.Che condanna esemplare posso dare a Guglielmo Tell?disse l'ufficiale mentre passeggiava nel suo ufficio, avanti e indietro indietro e avanti. Ah, Vediamo, se è così bravo come si dice! Esclamò l'ufficiale, credendo di aver trovato la soluzione allo sgarro ricevuto.E ordinò ai suoi soldati di portare nella piazza del paese Guglielmo e Gualtierino suo figlio .Carissimo Guglielmo,gli disse l'ufficiale,ora devi mettere questa mela sopra la testa di tuo figlio e dovrai colpirla con una freccia con la tua balestra. E Se ti rifiuti di scoccare la freccia o se dall'emozione sbaglierai il tiro, sarai condannato a morte, assieme a tuo figlio. Ma voi pensate che Guglielmo si preoccupò di quello che gli aveva detto l'ufficiale delle tasse? In quel momento a lui non tremava nemmeno un capello e non si perse d'animo e fece un occhiolino a suo figlio Gualtierino e con un tiro perfetto, da abilissimo arciere che era,riuscì a centrare in pieno la mela.L'Ufficiale però si era accorto che Guglielmo aveva nascosto una seconda freccia nella sua faretra e lo fece portare nelle prigioni dove fu costretto dalle guardie a confessare ,che nel caso in cui lui avesse fallito il colpo uccidendo il figlio, con la seconda freccia avrebbe tolto la vita al suo nemico, l'ufficiale delle tasse . Arrabbiato più che mai l'ufficiale ordinò allora che l'uomo fosse imprigionato a vita nella fortezza del castello del re . E lo fece accompagnare alle prigioni da una lunga fila di soldati ,ma durante il tragitto ,lungo la strada buia che costeggiava il lago , si scatenò una terribile tempesta e Guglielmo riuscì a fuggire. Il giorno  dopo egli tese un agguato al tiranno. Nascosto tra i rami di un grande albero Guglielmo Tell aspettò che passasse l'ufficiale e sicuro più che mai, chiudendo un occhio,prese la mira e scocc... dalla sua balestra liberò una freccia, quella che aveva nascosto e che sin dall'inizio era destinata all'ufficiale prepotente. La notizia del gesto di Guglielmo Tell si diffuse in tutta la Svizzera e incoraggiò la popolazione a lottare ,per conquistare la libertà dagli oppressori.Tutti lo acclamarono,lo chiamarono eroe e gli dedicarono vie e canzoni e poesie e ancora oggi i nonni raccontano ai nipoti le gesta eroiche di Guglielmo Tell,il famoso arciere e della mela che colpì sulla testa di suo figlio.             Zia Mariù 2019