Zia Mariù racconta

La Genesi


Il Signore ci pensava già da un po'e in sei giorni tutto il mondo s'inventò...In principio fu la luce, con tutti i suoi bagliori e stupendo dal suo sonno svegliò il mare coi suoi colori.E sopra, il cielo ,ancora grezzo,senza stelle ,arcobaleno ,né le nuvole in mezzo.Ma vide che alla luce le cose erano più bellee così,sfiorando l'infinito,separò le tenebre e il firmamento riempì di stelle.Le piante e i fiori sotto,e si fermò pensantee sulla docile terra tirò con un dito la linea dell'orizzonte,brillante .E continuò con l'indice deciso ,segnandole linee delle montagne,come si segue la linea di un visoe poi dolcemente fece le colline, le valli e le campagne.Ora in alto ,poi in basso ,delicati segnie dette odore alla terra e si fecero tutti veri i regni.“Ci vuol forza per sopportar la pace!”e facendo un giro, su se stesso audace:svegliò i venti ,che nei prati seminarono i fiorie nei boschi le radici si moltiplicarono senza timori .Toccando i rami, il Signore posò gli uccellie sull'erba gli animalie a brucare le pecore e i vitelli.Ora le grandi vette ad oriente creò, con le dieci ditae in America ,ancora ,una catena infinita .Ed Egli poi si avvicinò all'argillae con un soffio l' animò, come il fuoco da scintilla :nacque l'uomo!“E leggi ,sforzati e lotta!” disse,a modo che l'ignoranza non lo sconfisse .Poi sotto il mare,disseminò piccoli mondi ,con coralli e pesci da pescare.E sopra invece ,ad ogni parola una rondine,perché essa portasse la primavera e le stagionicoi loro frutti e i loro suoni.E dette voce alla neve, alla pioggia,alle onde ,ed implorò a quelle acque di esser feconde.“E'presto ancora”,pensò poi,e non creò :il fuoco,la ruota,la poesia,e nemmeno la gioia e il dolore,lasciò all'uomo questo compito :come dono d'amore .Zia Mariù 2014