merizeta

LASCIA PERDERE


Anni che non scrivo, non ho più aperto nessun altro blog. Continua ad essere questo il solo posto dove mi ritrovo. Ho cercato di riprendere a scrivere a mano e non sono riuscita a sentire, fra le pagine, l'eco del cuore che ascolta. Per cui eccomi qui. Forse cancellerò ogni cosa appena arrivata in fondo a questo post. Chissà.Il vecchio dolore non c'è più, la cicatrice è ricoperta oramai dalla pelle nuova. Una pelle fragile come quella dei bambini appena nati, che si arrossa facilmente e duole. Mi basta provare a mettermi nei panni di chi sta percorrendo lo stesso sentiero, anche se a farlo è una perfetta sconosciuta. Mi sale dal profondo un desiderio di dirle lascia perdere.Lascia  perdere i vani e sconnessi tentativi di parlare con la tua presunta rivale, lascia perdere le minacce di suicidio, lascia perdere le maledizioni. Non ti serviranno a niente, solo a far scappare più presto chi adesso dici di amare, e che hai lasciato andare senza pensare che poteva non tornare più. Non ti sto facendo una colpa, lo so che a volte è difficile capire, immersi nella vita quotidiana, che l'altro che sembra essere qui con noi in realtà non c'è più. Lo so che il lavoro, i bambini piccoli, le malattie, le preoccupazioni ci portano lontani. Ma so anche senza timore di dubbio che se di una persona ti importa ti accorgi se è altrove. A me è successo, rapidamente e senza ritorno. Se questa persona fosse un'amica, le direi impara a vivere da subito senza di lui, senza la vostra quotidianità, senza il sempre che credevi fino a ieri. Impara la solitudine, impara la sofferenza ed accettala, se c'è una strada per il ritorno passa attraverso questo, se non c'è, sarai già a buon punto quando sarà chiaro. Non sempre la vita è giusta, non sempre ci perdona gli errori, non sempre ci dà subito ciò che meritiamo. Ma se seguiremo la via più saggia, sarà tutto più facile, meno doloroso, meno pesante. Alla lunga si soffre di meno. Perché una gran parte del dolore è roba già nostra, che ci segue dal passato e si nutre del presente. Questo vecchio dolore non ha un nome, o un volto, che sia diverso dal nostro. Ti abbraccio, sconosciuta. Spero tu possa leggere, anche solo per caso. E il caso, lo so, non esiste...