merizeta

E poi


E poi sono rinata. Non lo so come è successo. Ho scavato dentro le ferite e, con ogni rigolo di sangue, ho tracciato nuove strade da percorrere. Ho fatto in modo che le lacrime versate non fossero più inutili. Ho deciso che stavolta, il dolore avrebbe avuto un senso nuovo, quello di ricominciare a vivere. Ti confesso che non credevo di potercela fare. Tu eri l'amore che sentivo con assoluta certezza. E non importava se litigavamo spesso e si stava giorni interi senza più parlare. Ti amavo, questo mi bastava. Almeno, pensavo che bastasse. Poi, un giorno, il litigio s’è fatto più brutto. Mi hai urlato addosso le tue insoddisfazioni e io ti ho vomitato le mie.«Voglio essere il centro della tua esistenza», ti ho detto,«voglio non vederti mai stanco di appartenermi».Mi hai guardato, si leggeva chiaro che non sapevi se fosse il caso o meno di rispondere. Hai detto:«Io, invece, voglio minore presenza. Desidero un rapporto che non mi riempia troppo le giornate e che mi dia spazio per fare altro». Sono rimasta in silenzio. Chiunque, ascoltandoci da fuori, avrebbe detto che avevi tutte le ragioni per desiderare di fare anche altro, oltre ad amare me. Soltanto, che il tuo “altro”, occupava quasi tutto il giorno. È stato allora, è stato in quel momento, che ho compreso quanto diversi fossero i nostri modi d’amare. E ho scelto di rinascere. E ho scelto di far rinascere anche te. Perché nessuno dei due, in fondo, era davvero felice. Adesso, guardaci, siamo noi stessi, finalmente. Tu non hai il dovere di dedicarmi tempo, io non ho il dovere di toglierti presenza. Perché l'amore non può essere un dovere. Questo, l'ho imparato grazie a te. L’ho imparato perdendoti. Serena Santorelli