merizeta

illusioni


Ho dato via la tua poltrona, quella dove Gaspare dormiva sempre. L'ho data ad un amico che spero la usi. Ho pensato che Gaspare oramai è andato oltre, e tu non tornerai, quindi non mi serviva più. Forse un giorno me ne comprerò una di quelle di vimini come piacciono a me. O forse no. Adesso non ci voglio pensare.Ieri sera ho riempito un album di foto che mi aveva fatto M. qualche anno fa. Eravamo andati in Toscana a fare un giro, uno dei nostri primi giri insieme. C'era San Galgano, Turrita Tiberina, Roma, la casa della mia amica B. Ste era piccolo e bellissimo, è sempre stato un bambino molto solare. La cosa più triste è stata che guardando quelle immagini io ricordavo, di quei giorni, solo il terribile dolore che mi abitava, del quale non riuscivo a liberarmi nemmeno dormendo. E' triste e desolante che del tempo passato con una persona che mi amava - io credo - con tutto il cuore, non mi resti che questo ricordo. In confronto, la mia pace presente mi sembra un sogno.Di questa cosa di domani sera non so che pensare. O meglio si, penso che mi sto facendo una vagonata di illusioni, che pagherò una per una. Oramai ho deciso, in ogni caso. Non ho nessuna voglia di soffrire, ma ho l'impressione che non potrò sottrarmi. E se saranno sberle, dovrò tenermele.