Zimo & il Fantabosco

Post N° 203


Una giornata come tanteApro gli occhi di scatto.Cazzo.Sono le 10.Una mano invisibile mi solleva dal letto.Mi alzo di corsa, mi vesto senza nemmeno fare la doccia, esco senza aver fatto colazione, vado in copisteria, prendo le copie della tesi (90 pippi), mi fiondo in macchina e scappo da Elisa a prendere le sue.Arrivo davanti casa di Elisa, prendo due volte il marciapiede (lei ride), ritiro la sua copia e parto in direzione Segreteria.Investo quasi una vecchietta, passo quasi sopra al cadaverino straziato di un cagnolino stirato da qualche bastardo, prendo un muretto, passo col rosso due volte, mi si ferma la macchina in salita, esco da uno stop senza guardare e finisco a due centimetri da un camion immenso. Arrivo in facoltà e almeno trovo subito parcheggio tra due alberi, incastrandomi al millimetro.Faccio i miei mille giri, consegno la tesi (tra l'altro la segretaria ha anche fatto il commentino "non si scrive relatrice, si scrive sempre e comunque relatore", ma vaffanculo), passo a pagare la mia quota per il rinfresco after discussione che faremo tutti insieme (altri 20 pippi), vado a vedere in che posizione mi trovo per lunedì mattina (cazzo sono penultima in mezzo a due secchione), saluto uno che non conosco facendo una gran grezza, riprendo la macchina e me ne torno a casa.Entro, mangio in 3 minuti secchi, mi rimetto il pigiama, mi pianto davanti al pc per fare la diapositive: ooooh finalmente... ed ora....ehm...ehm...ehm...non so che scrivere.Morale della favola:La gatta frettolosa fa le diapositive pe i ciechi. Cioè vuote.In foto: una delle mie migliori performance.Pomeriggio invernale, in centroa Grottaferrata, conin mano un boccaglio(si, quello della mascheraper andare sott'acqua) a cantare asquarciagola "Banane Lampone"vicino al manifesto del concerto diGianni Morandi.