Zimo&Il Fantabosco2

Post N° 23


Stamattina pensavo di morire di paura.Ero felice e sonnolenta su via Ninfina II che andavo verso il paesello dove vado a lavorare, e ad un certo punto vedo un simpatico passerottodimerda passarmi a razzo davanti alla macchina. Mi scanso appena e lo supero. Penso "Fiiiiiiiiiuuuu... meno male che non l'ho pr....". BOOM. Tutto succede in un attimo: con la coda dell'occhio vedo un secondo esserino svolazzante che si avvicina a velocità sperimentate solo dalla nasa alla mia macchina. E l'impatto è inevitabile. Un botto pazzesco proprio sul simboletto della Citroen. Boom. Cazzo, l'ho fatto secco.I pensieri si arrovellano:PENSIERO 1: Io sono terrorizzata dai pennuti. Tutti, di ogni genere tipo e forgia. Anche i più piccoli ed innocenti. Anche i passerottidimerda mi fanno venire i brividi. Se avessi messo sotto un cagnetto o un micio, sarei morta all'istante per il senso di colpa, ma con un pennuto tutto si complica. Non avrei potuto di certo soccorrerlo. Svengo solo a vederli. A pensarli. Brrr.... mi sento male. Comunque mi sono fermata ed ho cercato in giro, ma non ho visto niente per terra. Questo ci riporta al pensiero 2.PENSIERO 2: Se non è per terra, dove cazzo é?PENSIERO 3: Questo momento passa attraverso una memoria di 10 anni fa. Ero in giro in macchina con amici e ad un certo punto sentimmo il tragico rumore che indica la fine di una piccola vita. Il ragazzo che guidava non si fermò, noi continuammo a dirgli di tornare indietro, rompendo le scatole, facendolo sentire in colpa finchè costui non fece inversione e tornò sul luogo dell'incidente. Cercammo il cadavere, sperando di trovarlo ancora vivo, ma non c'era. La salma era sparita. Non sapevamo nemmeno che animale fosse. Ma ad un certo punto uno del gruppo iniziò a ridere a crepapelle, piegandosi in due. Urlava: "ahahahahah sei proprio un piccione ahahahaha". Ed eccolo lì, crocefisso sulla mascherina in un ultimo triste destino beffardo. Pensavo di morire, ma alla fine ho solo vomitato.Indi, così ben imbottita di pensieri, sono entrata in macchina senza guardare davanti, terrorizzata dall'idea di trovare il caro estinto appeso sul marchietto Citroen. Ho percorso i 10km che mi separavano dal lavoro ipnotizzata dalla scritta "scania" del camion davanti a me, facendomi mandare a cagare da tutti quelli dietro, prima di essere sorpassata a gran velocità. Non riuscivo a riprendermi. Non potevo pensare a cosa stava succedendo a pochi centimetri dalle mie gambe. Come avrei potuto toglierlo da lì? Toccarlo, io? Siamo pazzi? Cercavo di ricordare se ci fosse da quelle parti una zona di bosco dove poter trovare un bastone per eliminare il corpo del reato. E poi immaginavo me stessa a togliere pezzo per pezzo una specie di micro pollo arrosto. Lo vedevo porzionarsi lentamente sull'asfalto, le interiora crollate miseramente ed il viso immobile di dolore. E pensavo a quanto è orribile straziare un corpo morto, a quanto poco rispetto c'è dietro. Povera bestia...Mi decido: avrei chiesto al marito della paziente da cui stavo andando di raccogliere le spoglie e chiuderle in una scatola. Dopodiché, avrei messo i resti nel portabagagli e li avrei sepolti nel giardino di casa del Sant'Uomo.Mentre tutte queste cose giravano per la testa, eccomi giungere in paese. Parcheggio e scendo. Avanzo di qualche passo senza guardare. Poi decido e mi volto lentamente verso la parte anteriore di CiTrè. Il terrore si condensa in uno strato di sudore sulla pelle. Ho i conati di vomito. Sento le gambe tremare. Ho i brividi lungo la schiena. Basta, è il momento. Apro gli occhi e....Non c'è. Devo aver preso un sasso.Ma vaffanculo!