Zimo&Il Fantabosco2

Post N° 49


Anche quest'anno, è arrivato il primo giorno di mare.Io amo il mare, non la spiaggia. Quella appiccicaticcia, rumorosa, calda e stressante, bensì l'acqua calda e solitaria. Sono un essere pluribagno: arrivo, mi tuffo, esco, mi rituffo, mi rituffo senza uscire. Insomma, vivo poco i piaceri dello stare stesi a crogiolarsi ed arrostirsi al sole, a meno che non ci sia un ombrellone o qualcosa di interessante da leggere (o di cui chiacchierare). Questo comportamento impedisce, ovviamente, alla mia pelle di abbronzarsi decentemente. Si, perché uno degli obiettivi per cui mi unisco annualmente al rito vezzoso della domenicale sfilata su sabbia, è proprio quello di abbandonare il pallore cadaverico che mi accompagna normalmente nel corso dell'anno e diventare di un colore che assomigli vagamente a quello di cui i normali esseri umani sono durante l'inverno.Lo scopo è passare da un giallo livido simile alla putrefazione (la norma, per me) ad un dorato caraibico, o per lo meno, ad un bianco cadavere-ancora-caldo. Sembrerà una richiesta più che ragionevole, posta in questi termini, ma a quanto pare non è ben accetta dalle celluline del mio derma che non ne vogliono sapere di farmi uscire da questo (giallognolo) tunnel di disperazione.
Inutile affannarsi con lampade che cuociono la pelle e mi fanno solo spendere soldi, non servono. Purtroppo sono refrattaria al sole. Esso, quando si trova ad affrontare la melanina sparsa tra le mie carni, smette inspiegabilmente di funzionare. Ed infatti così si è comportato ieri pomeriggio, facendomi tornare a casa con in mano un pugno di mosche (sicuramente più scure di me). Ho passato buone tre ore tra acqua e spiaggia, sdraiandomi apposta il più possibile, facendomi violenza, per assorbire ogni raggio, ma... ma adesso eccomi qui, davanti allo schermo a sfondo bianco di Libero e, posso assicurare, tra me e lui non v'è alcuna differenza di tonalità.Oh, destino crudele!Sono destinata a sembrare una malata terminale per il resto dei miei miserandi, giallognoli giorni? Quando ero alle superiori c'era un giovanotto che ogni mattina, perculandomi per il mio colorito itterico, mi diceva: "Potter! Come va? Anche oggi non hai pisciato prima di venire a scuola?". Ma mi domando, io: qual crudele architettura istologica ha creato cotanta struttura inabbronzabile? Un perfido mix di cellule s'è unito contro di me, per distruggere ogni mio sogno di non essere fosforescente al buio.Estate, dovrai finire!E allora riderò, io.