Mare

IL contrario di uno


Erri De Luca non vuole rinnegare nulla di un’epoca che è parte integrante della propria identità: mette in scena la violenza del passato, quasi a salvarla dall’oblìo o da ogni forma di negazionismo. Così il lettore conosce la febbre degli scontri di piazza, i sassi lanciati contro la polizia. Le manganellate fasciste delle forze dell’ordine. Ma il racconto non cede alla retorica partigiana o a una rievocazione nostalgica: tutto appare controllato, dominato dalla fermezza di una voce capace di essere aspra e tenera nello stesso momento. Una voce che porta dentro di sé «un ardore compresso, di uno che viene da un freddo».Tutto viene presentato con estrema pacatezza, riducendo eventi straordinari e laceranti a una quotidianità che sembra appartenere all’ordine naturale delle cose. Erri De Luca narra la propria generazione come se ogni fatto fosse parte di un destino più grande, un disegno di cui i suoi coetanei si sono trovati a far parte nella duplice veste di protagonisti e di vittime. Ragazzi trascinati dalle impetuose correnti del tempo, non agitatori bensì «agitati politici».Ma accanto e all’interno della storia collettiva l’autore dà spazio al sentimento privato, all’amore di coppia che supera la solitudine dell’uno e lo trasforma nel due. Il protagonista di queste storie tenta di infrangere il muro dell’incomunicabilità e trova meraviglioso sollievo negli occhi e nei sorrisi delle donne, negli abbracci e nei baci «che non sono anticipo di altre tenerezze, ma sono il punto più alto» della passione tra due esseri umani. Scopriamo dunque le sfumature più tenere e delicate di una scrittura che rievoca con pudore gli amori della giovinezza, quasi a ringraziare la sorte di quegli insostituibili attimi di felicità. Scopriamo il bisogno intimo di un ragazzo che negli anni Settanta ricercava nella lotta politica e nella donna la medesima consolazione, la speranza di vincere l’angoscia di anni acerbi e confusione.Leggo e rileggo questom libro meraviglioso.lo aspiro come fosse ossigeno..non  è facile capire il perchè ma a volte capitano cose che ti portano asu un sentiero,forse senza senso ma in fondo il senso è lì nelle parole ..nei pensieri..questo libro me lo ha regalato mio figlio ..ed io lo porto con me  nella mia borsa..a volte mi fermo e rileggo alcuni passi ..Stamane ero in preda a qualcosa che non riuscivo a capire..non potevo esternare il tutto..non sapevo non capivo.o meglio non voglio capire..per strada rischio per ben due volte un gravissimo incidente..bene rimane la terza..come si dice non c'è due senza tre,mi chiedo chi senrtirà la mia mancanza ..credo pochi ..anzi due o tre..forse una..credo di si..e così mentre er a lezione e suonavo un diavolo in me..dando sfogo a tutta quella inesopressiva rabbia latente che circola non vista ..sentivo .e non mi vergognavo che qualcosa scendeva sulle guance..ma ch se ne frega ho pensato..il maestro mi conosce bene e poi  sto liberando l'animo e forse il diavolo che è in me!finita la lezione scappo per la scuola e qui quasi uno scontro con un signore che aveva deciso di farmi fuori..vabbè che importa...sarebbe stato fatale..arrivo a scuola e ricordo di non aver mangiato nulla  e quindi ..decido di prendermi un caffè ben amaro e ristretto..poi al lavoro..che sballo..quando esco vado dalla mia mizy.. momento sollucchevole e  tenero tra due sorelle..rientro ed ecco il secondo incidente frontale ..ma chi mi ha salvato..chissà forse il diavolo che è in me....a casa apro il pc e cerco ..chi cerco?..l'anima che vorrei..l'angelo che non c'è...il sogno che è illusione..e così apro il libro e che vedo..in prima pagina ..uno scritto di mio figlio:"Alla mia bella mamma-Spero che la tua voglia di vivere e di giocare e di avere passioni continuino ad essere la tua forza.ECC..ecc....Tuo figlio....Già le mie passioni..la mia voglia ..ora lui non sa che le sto perdendo..