Mare

Il gatto


Notte illuminata dalla bianca lunaun raggio impertinente mi sfiora il viso..sento come un fruscio .Lė vicino un albero secolareun olivo contorto come scultura atavicasale con le fronde al cielo e bussa alla mia finestraDue occhi stregati..mi fissanoDal ramo quasi scheletricoSfruttando le correnti ascensionaliecco che s'affaccia un gatto..lė nella stanza dove attendo il tempo.Sornione e sospettoso quasi sapesse cosa trovare quasi capisse chi io fossiHa inarcato la schiena emanando bagliori alla lunaCercando il modo d'attaccar bottonePoi mellifluo e quasi fosse un gatto parlanteHa iniziato a burlarsi dei miei scritti,Che č tempo perso, inutili alchimie,Che l’amore non vuole pių lusinghe,Né petali di girasoli n' rose nč colori d'arcobaleno ..nč parole d'Amore.Arruffando la coda mi ha spiegatoche ora serve solo annusareAnnusare ed inseguire, senza pauseLa gatta nera nei vicoli pių buiPer condurla allo spasimo dei sensial peccato del piacere.. a nulla servono i versi, poemi..sdolcinerie d'altri tempiRoba ammuffita e senza senso!I suoi baffi vibrisse perverse..mi hannoofferto un calice di ambrosia peccaminosa..Berlo come dolce miele....Via, lungi da me, gatto perversoTorna ai tuoi vicoli Non ho bisogno delle tue moine:A me servono quelle dell'AmoreQuelle del cuore e della mente mia.Il salto felino..un balzo silente tra le imposte semiaperte..e via tra le ombre della notteIl muso dal ghigno..ironicoma anche soddisfatto..si per aver tentatodi suadermi con i suoi lunghi baffi.