Lo zingarello

Alta tensione


La vita in trasferta.....quante cose ci sarebbero da dire, da raccontare. La vita in trasferta è una sorta di seconda vita. Quando sono in trasferta inevitabilmente non posso essere la stessa persona che risiede tra le pareti di casa propria. Perchè?    Verrebbe da chiedersi.Ci sono tanti fattori che incidono sul comportamento. Inutile soffermarsi sul classico "la lontananza dalla famiglia, dagli affetti". Lavorare dalle 10 alle non so quante ore al giorno con colleghi con cui si condividono altre ore della giornata per periodi medio lunghi può portare ad incomprensioni, liti piccole e grandi. La continua richiesta di riduzione dei tempi di lavoro per progetti che appena cinque anni fa richiedevano anni a meno di tre mesi inevitabilmente alza il livello di stress fisico e mentale. Aggiungiamo che ognuno può avere mille e più ragioni per non star bene neppure con se stesso viene da se che una scintilla può incendiare i rapporti.Ebbene, una scintilla c'è stata, purtroppo. Per carattere sento che se qualcosa non mi va preferisco dirlo subito piuttosto che accumulare per chissà quanto tempo. Finirei per esser l'unico a star male quando magari con un dialogo od un alterco alla fine si può trovare un punto d'incontro. Non credo di aver ottenuto il risultato sperato, ma almeno chi doveva sapere come la penso ora lo sa, vero? ;)Mi spiace che all'indomani non tutte le persone sanno metterci una pietra su, in fondo siamo trasfertisti, il vaffanculo è come il "salute" dopo uno starnuto. Evidentemente sono io che sto troppo in trasferta, dovrei stare un pò più spesso a casa ed offendermi come fanno gli altri!!!