Di tutto un pò

Tra Gran Sasso, i Monti della Laga e i Sibillini


L'aria è frizzante e c'è un bel sole...ho appuntamento a Campotosto alle 11.15 circa con l'amico Coccodrillo.Alle 8.45 sono già in sella e in un batter d'occhio arrivo a destinazione, passando per Spoleto, Norcia, Amatrice.Ho fatto presto, anche se lungo la Valnerina c'erano lunghe file di 'doppiati' in sardomobile (la macchina, per i non motociclisti) che andavano a passo di lumaca, come sovente avviene in tutti gli week end.Sono a Campotosto alle 10.55, lui ancora non c'è ed io approfitto per fare benzina (ammappa quanto costa lassù!! 1,625 al litro
)Qualche minuto e arriva anche Claudio, alias Coccodrillo; decidiamo l'itinerario che ci porterà ad Acquasanta Terme e impostiamo tutti i punti intermedi sul GPS; dal lago (di cui non ho fatto foto, essendo posto già ampiamente visitato e fotografato in passato), attraverso una bellissima strada che non si capisce perchè, c'è un divieto di accesso (il GPS me la dà comunque come buona, e al Coccodrillo hanno detto poco fa che è tranquillamente percorribile e la fanno tutti),
arriviamo nei pressi di Ortolano e facciamo poi qualche km della bellissima strada di fondovalle che costeggia il Gran Sasso e che arriva a Teramo.Poi svoltiamo a sinistra per Cervaro e ci fermiamo spesso lungo la bella strada per scattare un pò di foto
e proseguiamo poi per Cortino, Paranesi, Acquasanta terme, attraverso dei bellissimi panorami,
che poi dovremo pagare affrontando una strada tutta curve (bene, direte voi motociclisti) ma piena di brecciolino e di cacca dappertutto...si, avete capito bene; è del tutto evidente come questa strada sia frequentata assiduamente da ovini, che hanno disseminato km di strada!Quindi andiamo piano e ci gustiamo il territorio...
La sosta è d'obbligo, anche perchè sono le 14 e dobbiamo pure rifocillarci un pò; stiamo aspettando le pietanze, ma intanto coccoliamo il palato
in un ristorante lungo la strada, ad Acquasanta Terme.Nello scendere la moto dal cavalletto prima di ripartire dal ristorante, mi accorgo che il bauletto salta troppo, e la cosa mi preoccupa; un controllo approfondito rivelerà la rottura dei tubolari interni che reggono il bauletto; Claudio mi dice che aveva notato che si muoveva parecchio e che era dall'inizio del giro che era così
...per fortuna non ho perso niente; mi presta un ragno da mettere sopra e ripartiamo così; mi preoccuperò i prossimi giorni di andare in officina, per ora è importante non rompere altro, per cui vado molto attento alle buche e avvallamenti sulla strada.In pochi minuti attraversiamo Comunanza, e Amandola, per arrivare a Sarnano da cui prendiamo la strada del Sasso Tetto:
una meraviglia di panorami e d'asfalto che ci sollazza e ci fa divertire fino a Bolognola
Non ci sono altre foto perchè da qui in poi attraverseremo altri bellissimi posti dove però 'siamo di casa', e si è fatta una certa ora e Claudio deve tornare a Roma (io ovviamente sono più vicino).Scendiamo per la bella strada che porta a Fiastra e all'omonimo lago (stasera con il sole basso è di un colore blu molto intenso...peccato non aver fatto foto) e poi velocemente attraverso Muccia arriviamo a Colfiorito, dove ci separiamo; io ridiscendo per la stradina che porta a Capodacqua sulla Flaminia, e torno a casa per la stessa strada che in parte ho fatto all'andata, mentre Claudio scende a Foligno e prende la Flaminia in direzione Roma.Rientro a casa alle 18.55, dopo aver fatto 473 km.AppuntiEra presto quando sono passato in Valnerina, e nonostante questo, tre smanettoni mi hanno sorpassato a velocità stratosferica e con gli scarichi rombanti rumorosissimi...Ho visto una fila interminabile di macchine che salivano a Castelluccio di Norcia (io per fortuna ho deviato verso Arquata del Tronto)La temperatura è stata ottimale per tutto il giorno, mai troppo caldo, e il cielo è sempre stato limpidoSono tanti km per un giro del genere, da fare in poco tempo; meriterebbe un passo più lento e molte più soste fotografiche (per chi non c'è mai stato)Le strade più panoramiche di questo giro sono anche le più deserte, per fortuna.Ecco la mappa del giro