Di tutto un pò

Corsica, 4-11 giugno 2011 - Parte 1


 Venerdì 3 giugnoAlle 16, preparati i bagagli e caricata la Transalp, partiamo alla volta di Pisa; due cari amici motociclisti, Antonio e Stefania con la loro bimba Aurora, ci aspettano per cena, e ci ospiteranno per la notte. Alle 19 siamo arrivati. Dopo poco arrivano anche il cognato Roger con Ilaria; anche loro era qualche tempo che non li vedevamo, e siamo doppiamente felici dell'incontro...ora la combriccola è al completo!La notte, appunto è troppo piccola per noi, e facciamo molto tardi, tra chiacchiere di moto, viaggi, cordialità, e qualche bottiglia di birra; dal momento che è da un pò che non ci vedevamo e che siamo amici da quasi 10 anni, dovevamo recuperare parecchio tempo e non ci accorgiamo nemmeno che si è fatta l'una e mezza ed è ora di riposare.Sabato 4 giugnoLa mattina alle 6, Antonio prende la sua Tiger 800 nuova e ci accompagna al porto di Livorno, sperando di riuscire a fare colazione insieme...invece appena arriviamo gli addetti al traghetto ci fanno salire subito e non resta che salutarci in fretta.Sono le 6,30 e il traghetto della Moby Lines salpa puntuale alle 8.00.Il viaggio scorre in poco tempo e alle 12 siamo già a Bastia.Prendiamo dal centro cittadino la strada più breve che porta a Saint-Florent passando da Patrimonio: una miriade di curve che all'inizio si snoda sopra la città offrendo un bellissimo panorama sulla medesima e sul porto, poi arrivati al valico si scopre anche il versante opposto e il mare dall'altra parte.
Ci fermiamo sul piazzale per un paio di foto e notiamo la massiccia presenza di smanettoni per lo più italiani (faccio mente locale...siamo in pieno ponte del 2 giugno).Iniziamo a scendere e a godere dei bellissimi paesaggi rocciosi, che ci porteranno prima a Saint-Florent e poi, dopo il Desert des Agriates (strada che lo costeggia con curve da libidine assoluta),
attraverso i bei paesaggi all'interno da cui si scorgono le cime imperiose,
a l'Ile-Rousse, nei pressi della quale da casa abbiamo individuato un campeggio con bungalow che ci è piaciuto:Camping Village de L'OstriconiIl posto non tradisce le aspettative, e prendiamo due notti per 49 euro senza lenzuola (abbiamo i sacchi lenzuolo) e senza colazione, ma con bagno e doccia calda, molto confortevole e pulito.
La giornata più o meno finisce così, con una doccia e la cena al ristorante del campeggio, con prezzi onesti, ottima qualità, e una sorpresa che sazierà la nostra sete e voglia di gusto per tutta la vacanza: la birra Pietra, fatta con la farina di castagne...una meraviglia!
Birrificio PietraDomenica 5 giugnoPartiamo per il giro del centro nord dell'isola, e da poco prima de l'Ile-Rousse, prendiamo la strada per Belgodere (il nome è tutto un programma)
e in effetti la zona è spettacolare, con la strada piena di curve che in pochi km fa salire in zona panoramica, con il mare a vista e le montagne verdissime che si perdono nell'orizzonte interno.
Decidiamo di andare al paesino di Olmi Cappella, dove la strada sembra finire (anche su google maps),
ma che invece prosegue fino a riportarci a Belgodere, in mezzo a panorami solitari e natura incontaminata; il Monte Cinto, il più alto della Corsica (2706 metri) domina il panorama,
e le aquile volteggiano indisturbate sopra le nostre teste: riusciamo anche a fotografarle...mai viste 5 o 6 tutte insieme!!!
Completiamo l'anello e torniamo a Belgodere, da cui prendiamo la strada per scendere a Ponte Leccia, per poi prendere la strada che velocemente ci riporterà a Bastia.La nostra intenzione infatti è di completare il giro del 'dito', prima di tornare al campeggio.Dopo Bastia inizia la strada costiera curvosa, con qualche paese in mezzo e un pò trafficata.
Ce la godiamo, notando che il tempo sta cambiando e promette forse pioggia.Arrivati a Macinaggio facciamo una breve sosta per uno spuntino, e guardiamo il cielo verso ovest, preoccupati del suo colore nero scuro; ci vestiamo con gli antipioggia ed andiamo incontro alla bufera, che inizia dopo un paio di km con una violenza inaudita, e ci accompagnerà fin quasi a Saint Florent, quasi sempre con la stessa forza.Si va piano perchè la strada spesso è allagata, ci sono delle pietre cadute dalle scogliere rocciose, a tratti c'è del fango, e il mare dall'altra parte in basso, molto più in basso, è scuro.E' la seconda volta che veniamo in questo posto, e anche l'altra volta il tempo era brutto; spero che la terza volta ci consenta di vedere in santa pace le magnifiche scogliere a strapiombo sul mare, e con un bel sole che possa farci gustare i colori di questa affascinante striscia di terra.A Saint Florent ricompare il sole, e di nuovo, con la strada asciutta, mi godo le curve e il panorama sul 'Desert des Agriates', fino al campeggio, dove concluderemo la giornata con cena sotto la tettoia del ristorante, mentre fuori piove a scroscio; per fortuna che c'è la Pietra a tenerci compagnia
Lunedì 6 giugnoOggi arrivano Matteo e Lavinia, che ci raggiungeranno a L'Ile-Rousse intorno alle 14.30, quindi decidiamo per un programma di zona che ci faccia trascorrere piacevolmente le 4 ore e mezza che abbiamo a disposizione.Partiamo alla volta delle Gorges de L'Asco, che distano pochi km e ci permetteranno, in uno splendido scenario,
di raggiungere Haut Asco, dove finisce la strada e si ha accesso d'inverno agli impianti sciistici.
La strada è molto stretta e trafficata dai motociclisti (oggi sono tutti francesi o tedeschi, il ponte è finito e gli italiani sono tornati a casa); si procede piano e con la telecamera sul casco accesa a riprendere la corona di monti, sempre con il possente monte Cinto che troneggia su tutti, e il bello scenario delle gole che sembrano scene di qualche film di Indiana Jones.
Una cosa buffa: mentre andavo con la telecamera accesa, una signora (non so quanto lo fosse, in verità), se ne stava accucciata sulla strada, di fianco alla sua macchina, non dietro come avrebbe dovuto fare, ma davanti alla bella vista di tutti i motociclisti che passavano, con le braghe calate a fare un bisognino la cui entità e natura non mi sono sognato di controllare....ahahahahah....ovviamente ripresa dalla telecamera!In cima alla strada c'è un grande piazzale che era pieno di motociclisti.
 
Lo scenario ci fa dimenticare completamente di essere in Corsica: siamo a 1600 metri circa e sembra davvero di essere sulle nostre Dolomiti, se non fosse per lo strano colore verde delle rocce che ci circondano (non è erba, è la natura stessa della roccia).
Piano piano riscendiamo usando il freno motore: abbiamo i bagagli e la discesa è forte, e torniamo sui nostri passi e fino a l'Ile-Rousse, dove al centro parcheggiamo in mezzo ad altre moto
e andiamo a mangiare un'ottima pizza, accompagnata da un paio di Pietra;
mando un messaggio a Matteo con la posizione GPS dove siamo, e puntuale alle 14.30 sento un rumore inconfondibile di motore Guzzi..sono loro!Illustro il menù ai nuovi arrivati (Matteo gradisce da subito la Pietra) e terminato il pasto ci avviamo in direzione Porto, attraverso la strada costiera che ci porterà a Calvi, poi a Galeria e infine a Porto.
Inutile dire quanto siano belle queste strade, a parte l'ultimo tratto, tra Argentella e Galeria, che è pieno di fastidiosi avvallamenti, ma che non creano problemi: tutto scorre in alto sopra il mare, e con le rocce dall'altra parte, in mezzo a panorami mozzafiato che culmineranno poi con le rocce rosse che preannunciano 'Les Calanche', nei pressi di Porto.
Da Galeria al Col de Palmarella saliamo allegramente, seguiti da altri due motociclisti, che un pò faticano a starci dietro, nonostante i bagagli che abbiamo a bordo...è un carosello di curve gustosissime in salita che ci fanno sudare ma che ci divertono moltissimo.Ci fermiamo in cima e godiamo del panorama sui golfi di Focolara, Solana e Girolata, inframezzati di speroni rocciosi, e con il sole che è quasi al tramonto...uno spettacolo che appaga gli occhi e lo spirito.
Con grande sforzo ci stacchiamo dalla bellissima vista e affrontiamo gli ultimi km fino a Porto, nei pressi del quale, in corrispondenza di una strettoia in mezzo alle rocce rosse, un ragazzino pazzo con lo scooter ci sorride, comincia a fare dei numeri improbabili e ci incita a superare la macchina che ci precede, come ha fatto lui poco prima, rischiando di stamparsi sulle rocce stesse; considerate che in quel punto due macchine ci entrano difficilmente e lui non so come ha fatto a sorpassare!
Ci godiamo la scena con una risata e con segnali eloquenti di battitura del dito indice sul casco in corrispondenza della tempia, ad indicare "ma quello è tutto matto!!".
Arriviamo all'Hotel Le Porto (grazie M@X per il consiglio, ormai lo so che sei affidabile!) e sistemiamo le moto nell'apposito garage; l'hotel è bello e confortevole, con aria condizionata ed ascensore; abbiamo prenotato da casa e spendiamo 80 euro a notte con colazione per la camera doppia.
Ci cambiamo ed andiamo a cena poco lontano a piedi, con un'altra pizza (non è facile trovare del cibo adatto a noi vegetariani) e 4 belle Pietra
Dopo cena una passeggiata verso il porto è sufficiente per farci stramazzare dalla stanchezza.