Lunedì 21 novembre 2011Li chiamano Inseparabili, o anche più propriamente Love Birds.Sono dei pappagallini splendidi che si meritano degnamente questi nomi, e il nome scientifico è appunto Agapornis (uccello dell'amore universale, l'agape).Chi ne ha avuto uno e lo ha allevato allo stecco, come si dice nel gergo tecnico, o a mano, cioè preso piccolo e abituato a prendere confidenza con gli esseri umani, non può non essersi accorto della splendida natura di queste piccole creature che hanno un cuore enorme, e che quando se ne vanno lasciano delle ferite profonde, tanto è l'attaccamento che si guadagnano nel corso degli anni.Se vi capita di desiderare di avere un pappagallo, non usatelo come soprammobile vivente, non lasciatelo sempre nella gabbia, ma permettetegli di prendere confidenza con voi: vi ripagherà con l'oro sonante della sua compagnia, del suo affetto e della sua fantasia.Lui arrivò in casa nostra in una sera di fine inverno del 2003, era il 20 marzo.Lo prendemmo da un appassionato allevatore non professionista.Essendo piccolo aveva ancora il becco parzialmente nero e i colori delle piume non ben definiti.Per addomesticarli, quando sono piccoli gli si tagliano parzialmente le penne remiganti per evitare che volino via e che si possano perdere; operazione assolutamente indolore che poi viene annullata dalla ricrescita naturale delle medesime. Alcuni le ritagliano anche dopo la ricrescita, per disabituare completamente l'animale al volo; io non l'ho fatto perchè ho voluto farci amicizia, ma ho sempre tenuto a che tornasse rapidamente ad essere un uccello con tutte le sue caratteristiche; quando le penne sono ricresciute io e lui eravamo già fratelli inseparabili.Inizialmente, visto che non poteva volare, si arrampicava sui fili della TV o si incamminava per terra a scrutare il mondo, sotto il nostro occhio vigile.Subito prese confidenza e passava il tempo a dormire addosso a me la sera sul divano, oppure durante il giorno nelle tasche o nel cappuccio della felpa di pile di mia moglie quando era a casa.Iniziò a fare esperienza con gli oggetti, e a sviluppare piano piano quella curiosità tipica dei pappagalli per cui qualunque cosa tocchi il padrone lui deve saggiarne la consistenza e prendere contatto con il becco.Poi ricominciò pian piano a volare e prima andava in orizzontale senza prendere quota, e via via che le penne ricrescevano, andava sempre più su.I suoi colori divennero decisi e splendidi: mantello verde acceso, collo rosa e fronte rosa acceso tendente al rosso, pancia verde chiaro e sottoali celeste come il cielo, schiena da metà in poi blu cobalto, con un decoro rosso su tutte le piume della coda. Un magnifico esemplare ancestrale di Agapornis Roseicollis!
Al mio fratellino Cico, che oggi ha spiccato il suo ultimo grande volo.
Lunedì 21 novembre 2011Li chiamano Inseparabili, o anche più propriamente Love Birds.Sono dei pappagallini splendidi che si meritano degnamente questi nomi, e il nome scientifico è appunto Agapornis (uccello dell'amore universale, l'agape).Chi ne ha avuto uno e lo ha allevato allo stecco, come si dice nel gergo tecnico, o a mano, cioè preso piccolo e abituato a prendere confidenza con gli esseri umani, non può non essersi accorto della splendida natura di queste piccole creature che hanno un cuore enorme, e che quando se ne vanno lasciano delle ferite profonde, tanto è l'attaccamento che si guadagnano nel corso degli anni.Se vi capita di desiderare di avere un pappagallo, non usatelo come soprammobile vivente, non lasciatelo sempre nella gabbia, ma permettetegli di prendere confidenza con voi: vi ripagherà con l'oro sonante della sua compagnia, del suo affetto e della sua fantasia.Lui arrivò in casa nostra in una sera di fine inverno del 2003, era il 20 marzo.Lo prendemmo da un appassionato allevatore non professionista.Essendo piccolo aveva ancora il becco parzialmente nero e i colori delle piume non ben definiti.Per addomesticarli, quando sono piccoli gli si tagliano parzialmente le penne remiganti per evitare che volino via e che si possano perdere; operazione assolutamente indolore che poi viene annullata dalla ricrescita naturale delle medesime. Alcuni le ritagliano anche dopo la ricrescita, per disabituare completamente l'animale al volo; io non l'ho fatto perchè ho voluto farci amicizia, ma ho sempre tenuto a che tornasse rapidamente ad essere un uccello con tutte le sue caratteristiche; quando le penne sono ricresciute io e lui eravamo già fratelli inseparabili.Inizialmente, visto che non poteva volare, si arrampicava sui fili della TV o si incamminava per terra a scrutare il mondo, sotto il nostro occhio vigile.Subito prese confidenza e passava il tempo a dormire addosso a me la sera sul divano, oppure durante il giorno nelle tasche o nel cappuccio della felpa di pile di mia moglie quando era a casa.Iniziò a fare esperienza con gli oggetti, e a sviluppare piano piano quella curiosità tipica dei pappagalli per cui qualunque cosa tocchi il padrone lui deve saggiarne la consistenza e prendere contatto con il becco.Poi ricominciò pian piano a volare e prima andava in orizzontale senza prendere quota, e via via che le penne ricrescevano, andava sempre più su.I suoi colori divennero decisi e splendidi: mantello verde acceso, collo rosa e fronte rosa acceso tendente al rosso, pancia verde chiaro e sottoali celeste come il cielo, schiena da metà in poi blu cobalto, con un decoro rosso su tutte le piume della coda. Un magnifico esemplare ancestrale di Agapornis Roseicollis!