Creato da zivas il 05/11/2004
Vivere bene la vita amando quello che c'è di buono e condannando duramente quello che c'è di cattivo...

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

FACEBOOK

 
 

 

« Addio Angelo D'ArrigoBuona Pasqua! »

Domenica 26 novembre 2006...che giornata!

Post n°6 pubblicato il 27 Novembre 2006 da zivas

Sono le 9.15.
Dopo aver smontato le imbottiture da giacca e pantaloni (in fondo sono già 11 gradi e fuori c'è il sole), entro in garage e stacco il caricabatterie, la muccona (BMW R 1100 RT) è impaziente di uscire, lo vedo; ha le gomme nuove nuove e il mono posteriore appena revisionato e con mollone nuovo Hyperpro.
Una breve scaldata e mi avvio lentamente all'appuntamento alle 9.30 con il Tenente, a bordo della V-Strom 650.
In periferia c'è subito la nebbia ad attenderci, ma tempo 15 km e ce ne liberiamo.
A Osteria del Gatto ci fermiamo ad aspettare un'altro V-Strommista e un Transalpista che vengono da Perugia...loro un pò in ritardo causa nebbia, noi puntualissimi.
La prossima tappa è prevista a Fabriano per prelevare il mitico Zancky e la sua Futura.
Dopo una piccola sosta caffè a Cerreto d'Esi, eccoci prendere la strada che ci porterà verso i Sibillini, dal lato che di solito è meno battuto dalla massa dei motociclisti, il lato di Ascoli Piceno.
Il sole splende e l'aria è pulita, i guanti estivi e qualche piccola accensione di manopole riscaldate mi sono sufficienti per godere a fondo del panorama e della strada, già mediamente trafficata.
Appena arrivati a San Severino Marche decido di salire a Sarnano per una strada mai percorsa, attraverso Serrapetrona e Caldarola; strada bellissima e piena di curve, tanto che il Tenente dà i primi segni di squilibrio-libidinoso, sorpassandomi con grande rischio su una serpentina di curve scoperte, con conseguente cazziatone correttivo!
Pochi km di goduria e siamo a Sarnano, dove tanta gente a piedi e qualche motociclista fanno da cornice ad una bellissima e inattesa domenica di sole di novembre.
Una bella sosta per 'cambiare l'acqua', un caffè e qualche chiacchiera con gli altri motociclisti fermi al parcheggio, e decidiamo di proseguire lungo il lato 'nascosto' dei Sibillini.
A breve quindi raggiungiamo Amandola attraverso un tratto di strada che questa volta mi vede di molto davanti a tutti, iniziando a gustarmi le rinnovate doti di agilità del mio bisonte su un misto largo fatto di curve scoperte e ben rialzate.
Da Amandola prendiamo la stradina che ci porta a Montefortino, e poi deviamo per Madonna dell'Ambro, in una stretta gola in ombra, alle pendici del Monte Priora e sotto il Sassotetto, dove gli altri motociclisti appena incontrati ci hanno segnalato esserci un piccolo santuario e qualche posto comodo ed economico per fare uno spuntino; il panorama è spettacolare e il Sassotetto troneggia sopra di noi; ci scappa qualche sosta per fare le foto (grazie Zancky, quando le manda le pubblichiamo pure).
Parcheggiamo quindi le moto nell'ampio piazzale semideserto e troviamo il modo di consumare un relativamente veloce piatto di tagliatelle ai porcini, vino rosso e un caffè, in uno dei tre punti di ristoro presenti.

Siamo ansiosi di riprendere la strada. Ci lasciamo la zona in ombra velocemente e il sole torna a farci godere dei suoi tiepidi raggi.

Da qui in poi non saprei dire, attraverso Montemonaco e Montegallo, fino ad Arquata del Tronto quante curve ci siamo lasciati alle spalle, so solo che per me è stata una simbiosi con la mia bellissima mucca che mi ha accompagnato in una danza in cui ho preso subito il ritmo; il ritmo di una guida fluida abbellita da poche staccate e accellerate, ma con bellissime e forti pieghe, grazie anche alle condizioni dell'asfalto,
che si è rivelato umido solo in qualche curva coperta dagli alberi. Tra una curva e l'altra ho avuto anche il tempo di far volare lo sguardo alle montagne che ci sovrastavano, agli alberi rossicci, marroni e neri, alle valli che si esponevano sul lato sinistro e al Terminillo che si vedeva in lontananza imbiancato di neve.

Lungo la strada, qualche rallentamento e pochi secondi di sosta per attendere gli altri e poi via di nuovo a tuffarsi nelle curve della strada deserta, tutta per noi.
Le pendici del monte Vettore ci accompagnano per l'ultimo tratto di strada, scintillanti e punteggiate di conifere che qua e là fanno un pò paesaggio alpino.
Una piccola sosta per attraversamento pecore contribuisce ad arricchire l'atmosfera bucolica della zona.

Presto, troppo presto, siamo arrivati ad Arquata del Tronto e abbiamo preso la strada per Norcia, intenzionati a rientrare nel minor tempo possibile. Sono già le 15.30.
A Norcia gli altri hanno fatto il pieno, io no perchè ho ancora mezzo serbatoio a disposizione e in poco più di 100 km saremo a casa.
Comincia a fare freschino, accendo le manopole riscaldate a palla.
Scendiamo in Valnerina e ci separiamo da Zancky che rientra dal lato marchigiano, verso Visso.
Noi umbri a S. Anatolia di Narco prendiamo il tunnel per Spoleto, dove al di là troviamo una nebbia paurosa.

Per me non è un problema, alzo il cupolone al massimo, apro la visiera e viaggio tranquillamente a 120 senza avere problemi di visibilità; il Tenente mi sta dietro con qualche sofferenza, i due perugini li perdiamo quasi subito.
Per fortuna vicino a Nocera Umbra la nebbia si dirada (ci avrei giurato, siamo in mezzo ai monti...) e rientriamo a casa in condizioni ottimali.

Sono le 17.45, il contakm segna 350 km in più.

Il sapore che mi rimane in bocca...quello amaro perchè il domani è un giorno di lavoro e non potrà essere uguale alla splendida giornata appena trascorsa, ma anche il dolce di momenti passati in sintonia perfetta con una moto che è un bisonte ma anche una gazzella per la grande agilità che ti regala, il comfort eccellente e le prestazioni secondo me più che sufficienti; il dolce di una bella compagnia di amici che ti segue non appena ti vien voglia di lanciare un'idea per un giro, il dolce di pensare che ci saranno ancora tante giornate come questa, magari in compagnia di tanti altri amici con cui condividere sorrisi ed emozioni.
Per me, al rientro, il dolce di vedere in garage tre compagne di ventura, di dare loro una pacca sulla sella; tre amiche che mi accompagneranno ancora per molto nel mio scorrazzare su e giù per le montagne, qua e là per le valli, alla ricerca di quella serenità e di quella gioia che solo chi ha una moto e la ama davvero può capire.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/zivas/trackback.php?msg=1951691

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
ALP_3225
ALP_3225 il 27/11/06 alle 19:02 via WEB
Ciao Gabri complimenti per il bel racconto di una di quelle giornate che in fonfo sono tral e più piacevoli almeno in merito alla ns. sana passione !!! un lampeggio Alp_3225
(Rispondi)
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963