Post n°51 pubblicato il 11 Giugno 2018 da Maralgiu
Quando la persona timida non si sente degna di attenzione, ha espresso un giudizio negativo su sé stessa che ha come implicazione fenomeni quali: il comportamento evitante, il ritiro sociale, il mancato esercizio o apprendimento di abilità sociali, le fughe in avanti condizionate, assai negativamente, dall'inibizione ansiogena, la perpetuazione dei processi circolari della timidezza stessa, la conferma e il rinforzo di costrutti cognitivi disfunzionali.In sintesi, il non ritenersi degni di attenzione può fare riferimento a un giudizio di qualità e/o a un giudizio di valore. Ne parlo in questo articolo: http://www.addio-timidezza.com/2018/06/la-timidezza-e-il-non-sentirsi-degni-di.html |
Post n°50 pubblicato il 06 Giugno 2018 da Maralgiu
Mentre l'autostima è una valutazione di capacità, la disistima è un giudizio di valore sulla persona. Nella timidezza, esiste un continuum sequenziale, e direi un processo gerarchico di trasformazione, per cui si passa da uno stato elaborativo di valutazione dei livelli di qualità delle prerogative personali, ad uno stato emittente una valutazione giudicante del sé. Indago su ciò in questo articolo: http://www.addio-timidezza.com/2018/06/timidezza-e-disistima.html
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Post n°49 pubblicato il 01 Giugno 2018 da Maralgiu
Le cause della timidezza sono più d'una. A quella (o quelle) originarie vanno sommandosi altre nel corso del tempo, ciascuna generata da quelle precedenti. Si tenga conto che a ogni reazione a stimolo corrispondono delle conseguenze, quindi hanno delle implicazioni. Si tratta di processi che si auto alimentano e auto complicano perché le conseguenze sono, a loro volta, causa di altri problemi. Ne tratto in questo articolo: https://www.addio-timidezza.com/2018/06/la-timidezza-e-le-conseguenze-che-la.html
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Post n°48 pubblicato il 23 Maggio 2018 da Maralgiu
Nella normalità l'astrazione selettiva è, più che altro, frutto del comportamento appreso, dell'ignoranza, della mancanza di idee, delle valutazioni frettolose o superficiali, oppure di atteggiamenti mentali strumentalizzanti; nelle ansie sociali, quindi anche nella timidezza, nasce da un condizionamento delle cognizioni di base sul sé, sul sé-con gli altri e sugli altri. |
Post n°47 pubblicato il 08 Maggio 2018 da Maralgiu
Possiamo definire l'ansia da relazione come un disagio, di natura cognitiva, che si manifesta, con intensa disregolazione emotiva e sintomi d'ansia sociale ansia, nel tentativo di vivere o di iniziare una stretta relazione interpersonale. Ne tratto in questo articolo: https://www.addio-timidezza.com/2018/05/la-timidezza-da-relazione.html |
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il 14/01/2024 alle 03:30
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il 24/08/2019 alle 17:15
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il 23/09/2018 alle 14:30