Quale Dio?

Io di qua, tu di là - In memoria di Vittorio ARRIGONI


Io di qua, tu di làI confini dividono lo spazio; ma non sono pure e semplici barriere. Sono anche interfacce tra i luoghi che separano. In quanto tali, sono soggetti a pressioni contrapposte e sono perciò fonti potenziali di conflitti e tensioni. Zygmunt Bauman  Gesù non era cristiano. Era un ebreo osservante, che mai avrebbe immaginato di dar vita a una nuova religione e meno che mai di fondare una “Chiesa”. Non si è mai sognato di proclamarsi il Messia, e se qualcuno degli apostoli ha ipotizzato che fosse “Cristo”, lo ha fulminato di anatema. All’idea di essere considerato addirittura “Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre”, secondo il “Credo” di Nicea, sarebbe stato preso da indicibile orrore.Gesù era un profeta ebreo itinerante, esorcista e guaritore, che annunciava l’“euangelion” apocalittico del “Regno” incombente per intervento divino. Ha predicato quasi esclusivamente in Galilea, per pochi mesi se stiamo ai tre sinottici, al culmine dei quali, recatosi a Gerusalemme, avendo provocato qualche disordine, viene condannato alla crocifissione per sedizione. Storicamente, una figura di minore importanza rispetto a Giovanni che battezzava sulle rive del Giordano, e ad altri predicatori apocalittici del suo tempo. Come ha scritto il maggior biblista cattolico italiano del dopoguerra “la vicenda di Gesù, al di fuori di quanti a lui si richiamano, è stata, in realtà, di poca o nessuna rilevanza politica e religiosa: una delle non poche presenze scomode in una regione periferica dell’impero romano, messe prontamente a tacere in modo violento dall’autorità romana del posto con la collaborazione, più o meno decisiva, di capi giudaici” [Giuseppe Barbaglio, Gesù ebreo di Galilea, Bologna 2002, p.39].  Pausa di riflessione: Ci sono due tipi di uomini sulla terra: quelli che hanno la ragione senza la religione, e quelli che hanno la religione senza la ragione. (Al-Ma'arri)Storiella: Un uomo d'affari si avvicina ad un pescatore sdraiato tranquillamente accanto alla propria barca- Perché non stai pescando? Domandò l’uomo d’affari- Perché ho già pescato abbastanza pesce per tutto il giorno.- Perché non ne peschi ancora?- E cosa ne farei?- Guadagneresti più soldi. Allora potresti avere un motore da attaccare alla barca per andare al largo e pescare più pesci. Così potresti avere più denaro per acquistare una rete di nailon, e avendo più pesca avresti più denaro. Presto avresti tanto denaro da poterti comprare due barche o addirittura una flotta. Allora potresti essere ricco come me.- E a quel punto cosa farei?- Potresti rilassarti e goderti la vita.- Cosa credi che stia facendo ora?da 'Elogio della Semplicità' di John Lane5 aforismi in regalo:"La guerra non si può umanizzare si può solo abolire". (A. Eistein)"Studia il passato se vuoi prevedere il futuro"(Confucio)"Nessun organismo vivente può mantenersi a lungo sano di mente in condizioni di assoluta realtà." (Shirley Jackson)"M'indigno molto meno di un tempo. Mi sono assuefatto allo sfascio e al ridicolo." (G. Gaber)"Se in passato era la religione l'oppio dei popoli adesso lo è l'informazione" (Zmblog)In memoria di Vittorio ARRIGONI