zona a rischio

Gangster mania


Gangster mania
La storia del cinema è ricca di pellicole incentrate sulla figura del gangster: da capolavori come la saga de Il padrino a opere meno acclamate ma ugualmente coinvolgenti come Carlito's Way. Che sia mafia o associazioni a delinquere di altro stampo, la figura del malavitoso ha spesso funzionato sul grande schermo e di recente anche sul piccolo (basta pensare a il successo de serial sulla figura di Totò Riina). Non fa eccezione American gangster di Ridley Scott, pellicola di genere ambientata ad Harlem nei primi anni Settanta nel corso della guerra in Vietnam in uscita il 18 gennaio. La storia raccontata da il regista de Il gladiatore non ha però a che fare con mangia-spaghetti in stile Quei bravi ragazzi ma con dei ghetto-star in lotta per il potere, per il controllo dell'intero spaccio di eroina in tutti gli Stati Uniti. Il metodo? Trasportare la droga dal Vietnam agli Usa nelle bare dei caduti in una guerra trascinata troppo a lungo. Niente lotte per diventare un affiliato o un pezzo da novanta come nello splendido film di Martin Scorsese ma solo la determinazione di un uomo consapevole di ciò che è: un gangster. Quei bravi ragazzi e American gangster iniziano e finiscono allo stesso modo: dalla ferocia dell'omicidio e dal fascino di una vita fatta di rispetto bagnato nel sangue si arriva a una sorta di redenzione in cui i protagonisti non cambiano la loro morale ma trovano solo l'ennesima via per la sopravvivenza. Quello che American gangster tenta di fare in più rispetto a un classico come Quei bravi ragazzi è mescolare le carte (così come si tentò di fare in Donnie Brasco) e mettere a confronto due uomini separati nella lotta, il poliziotto Russell Crowe e il boss Denzel Washington, entrambi accomunati nell'affermazione di se stessi e dei propri principi. Scott riesce a costruire un quadro realistico in cui le due figure del buono e del cattivo si confondono: il boss che sguazza nell'illegalità ma allo stesso tempo cerca una vita normale con la propria famiglia e il poliziotto che abbandona una vita serena accanto al figlio e alla moglie per difendere il diritto a un'esistenza felice.